22 gennaio 2017

Sorpreso

Non potremo mai definire cosa sia la preghiera.

Non ci bastano le parole.

Nessun santo c'è riuscito.

La preghiera va talmente al di là di tutte le definizioni da lasciare sempre spazio al suo mistero.

Sì, pregare è un mistero.

Pregare è comunicare col mistero di Dio.

Provateci, e vedrete che con tutta l'abilità non riuscirete a contenere nelle vostre parole la vostra esperienza di preghiera. Ma una cosa che riuscirete certamente a definire è che è un rapporto tra due Persone.

Quando pregate vi sentirete davanti ad un Altro.

Può darsi che l'Altro, tu lo senta dentro.

Può darsi che tu lo senta fuori.

Può darsi che tu ti senta avvolto.

Può darsi che tu lo senta lontano lontano.

Può darsi che tu lo senta come Silenzio

come Assenza,

come Aridità,

come Oscurità o come Luce

o come Gaudio o come Pienezza

o come Rimprovero.

Non c'è limite all'esperienza di Dio in noi.

Lui è la novità ed ho l'impressione che non si ripeta mai nel modo di avvicinarsi a noi.

Quando l'ho atteso sotto un olivo è venuto sotto una quercia; quando l'ho atteso in chiesa è venuto in città;

quando l'ho cercato nelle gioie è venuto nel pianto;

quando non l'attendevo più l'ho trovato davanti a me ad aspettarmi.

Dio mi ha sempre sorpreso e il suo tempo non è mai stato il mio.

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