3 settembre 2017

Città di Dio

La proposta fatta da Dio all'uomo, nel lungo periodo di gestazione a figlio di Dio, è la più semplice che immaginar si possa.

Nell'attesa del Regno, fa' tu il regno.

Nell'attesa di essermi figlio, fa' tu da padre.

Nell'attesa della giustizia e della pace, fa' tu la giustizia e la pace.

Nell'attesa di ciò che desideri ti sia dato, da' tu la stessa cosa ai tuoi fratelli.

Vuoi un paradiso d'amore? Fa' una terra che sia un paradiso.

Vuoi essere perdonato, perdona.

Vuoi essere sfamato, sfama.

Vuoi essere liberato, libera.

La terra diventa quindi per l'uomo il campo sperimentale dei suoi desideri, l'attuazione di ciò che ha nel cuore, l'esperienza nel visibile di ciò che si avverte suggerito nell'invisibile.

A parte le contraddizioni dovute alla sua debolezza, e più ancora alla sua ignoranza, l'uomo, nella costruzione della città, impegna tutta la sete di giustizia e di bene che possiede.

Nonostante gli errori, la sua marcia è continuamente sospinta dall'idea del Regno.

E se ha sbagliato, i suoi figli ricominceranno a marciare proprio partendo dagli errori dei padri e cercando di correggerli. Ogni generazione ha l'impressione di cominciare da capo. Ma non tutto è perduto.

Ciò che rimane di autentico è l'amore.

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