5 marzo 2017
Avvolti
Ora Dio ci avvolge così, e l'oscurità del suo agire si chiama fede, la spinta a realizzarci si chiama speranza e l'amore che la regge si chiama carità.
Per noi il difficile è non dimenticare che c'è Lui.
Ed è difficile, perché tutto avviene nel silenzio ed il silenzio ci fa paura.
Vorremmo che Lui ci dicesse: «sono qui», oppure rivelasse la sua presenza con tuoni e lampi.
Se qualche volta l'ha fatto, come racconta l'Esodo, l'ha fatto perché l'umanità era bambina e bisognava prenderla così. Ma preferisce il silenzio.
Ora la silenzio, perché più consono alla maturità dell'uomo. Il silenzio di Dio è segno della tua maturità nella fede. Se ti fa paura è perché sei ancora un po' bambino.
I bambini hanno paura del silenzio e dell'oscurità, ma debbono abituarsi all'uno e all'altra.
Le cose di Dio non hanno bisogno di prole.
a cieli narrano la gloria di Dio
e l'opera delle sue mani
annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette la notizia.
Non è linguaggio e non son parole,
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola» (Sal 19, 1-5).
Sono le cose che parlano sono i cieli che parlano.
Ma Dio viene nel silenzio.