12 agosto 2018
Benedite il Signore!
La grandezza di Dio ci è così vicina! Più ancora, c'è dentro, c'è fuori, c'è attorno a noi, perché in Lui «siamo, respiriamo, viviamo» (At 17, 28).
«Perché grandeggiar di potenza è sempre in tua mano, e alle forze del tuo braccio chi potrebbe resistere? Come un peso che fa traboccar la bilancia è il mondo tutto dinanzi a te e come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra!
Ma di tutto tu hai compassione appunto perché tutto puoi e dissimuli i peccati degli uomini in attesa di penitenza.
Ami invero gli esseri tutti e nulla abomini di quanti hai fatto. Perché se avessi odiato una cosa non l'avresti prodotta né fatta. E come potrebbe sussistere al mondo se tu non l'avessi voluto?
E conservarsi ciò che non fu da te chiamato all'esistenza? Ma tutti gli esseri tu risparmi perché son tuoi, o Signore, amico dei viventi!» (Sap 11, 21-26).
Quanta luce! E com'è facile testimoniare la luce! È la funzione sacerdotale dell'uomo in quanto uomo. Dritto sulla terra, sento che le creature si rivolgono a me perché io diventi «voce» alla loro muta adorazione di Dio.
I venti, i fuochi, le rugiade e le brine, i ghiacci e le nevi, i monti e i colli, le fontane e i mari tumultuano in me onde io non venga meno alla mia vocazione d'interpretarle tutte al cospetto dell'Eterno.
E prego così:
«Benedite il Signore, opere tutte del Signore,
lodatelo e sopraesaltatelo per i secoli.
Benedite o Cieli, il Signore, lodatelo
e sopraesaltatelo per i secoli.
Benedite il Signore, o sole e luna
lodatelo e sopraesaltatelo per i secoli.
Benedite il Signore, pioggia e rugiada
lodatelo e sopraesaltatelo per i secoli» (Dn 3, 57. 59. 62. 64).