4 febbraio 2018
Danza invisibile
L'idea centrale che può contenere il mistero di Charles de Foucauld è quella di una invisibile danza, che si realizza tra due protagonisti sulla pista della vita; l'uomo e Dio: protagonisti che si cercano continuamente e diventano partner l'uno dell'altro.
Sì, stupendo rapporto che, in fondo, è il rapporto di ognuno di noi con Dio, ma che, in un uomo come Charles de Foucauld, aveva un valore fuori di ogni misura, perché era un uomo sempre in stato di conversione e Dio gli doveva sempre insegnare la danza con movimenti contrari alla tendenza del partner.
Era un nobile e doveva imparare a divenire l'ultimo degli uomini. Era un uomo d'azione e doveva imparare a star fermo. Era un violento e doveva sapere cos'è la dolcezza. Era un colonialista convinto e doveva insegnare a noi la liberazione degli schiavi e la predilezione per gli oppressi. Era malato di «grandeur» francese e doveva far sua l'universalità dell'amore e il superamento delle frontiere in un programma ben vissuto di fraternità. Non poteva sopportare le cimici e visse fra tribù che non avevano acqua per lavarsi.
Aveva il nome di Gesù tatuato sul cuore e doveva imporsi di stare zitto su di Lui tra gente che preferiva sentir parlare di Maometto.
Sì, Charles de Foucauld non fu un facile danzatore e l'essere riuscito il suo partner a realizzare in lui una vita così stupenda dice a noi chiaramente l'infinito valore della santità nell'uomo e ciò che è capace la grazia sulla debolezza umana.