9 dicembre 2018

Un silenzio immenso

El Abiodh, che è la mia attuale residenza, è una piccolissima oasi posta sul margine del grande mare di sabbia che si estende verso sud fino all'Africa Equatoriale.

Conta due villaggetti arabi fatti di terra impastata al sole do­ve vive una popolazione asserragliata attorno a qualche pozzo e dedita alla pastorizia e alla coltivazione di qualche campetto d'orzo. Accanto ai due villaggi sorge il Noviziato dei Piccoli Fra­telli di Gesù che padre de Foucauld sognò e di cui scrisse la re­gola. La prima cosa che colpisce, giungendo a El Abiodh, è il silenzio. Un silenzio immenso, totale, assorbente.

Certo che è difficile trovare un luogo più adatto per medita­re e adorare, e si comprende subito come padre de Foucauld, che fu chiamato l'ultimo Padre del deserto, attribuisse a queste località una potenza particolare per richiamare le anime distratte e sensuali a Dio.

In questo luogo diventa naturale l'invito del maestro dei novizi a spogliarti totalmente di ciò che fino a ieri hai posseduto ­vestiti, valigie, scatoline, piccoli intrugli, boccette, comodità na­scoste — mentre ti si ripete: Non ti interessare della tua vita e del­la tua salute più di un albero o di una foglia che cade. 

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