27 ottobre 2019

Miracolo

 Molti videro la moltiplicazione dei pani sul lago e si saziarono di essi, ma pochi credettero in Gesù e, alla prima difficoltà del discorso sull'Eucaristia, lo abbandonarono (cf. Gv 6, 66).

Molti videro la risurrezione di Lazzaro, ma pochi credettero nel Cristo, causa di quella risurrezione, anzi, alcuni decisero nientemeno di ucciderlo perché quel miracolo imbrogliava i loro piani (cf. Gv 12, 10).

No, nemmeno il miracolo ci esime dal vivere di fede, dal camminare nella fede. Ci può solo aiutare, quale testimonianza.

Ma ci mancano forse questi aiuti, queste testimonianze?

Non sono esse così numerose da occupare tutto lo spazio che ci circonda? Esiste forse una sola creatura che non ci parli di Lui?

Che non sia come una sua fotografia, un suo simbolo, un suo richiamo? Non siamo noi immersi nel sublime, nell'immenso, nel bellissimo, nel perfetto, nel sogno più straordinario? Non siamo noi parte di un'infinita molteplicità ricondotta continuamente e chiaramente alla più sconvolgente unità? Tutta la Trasparenza del creato non è sua Trasparenza?

Tutta l'immensità del Cosmo non è immagine della sua immensità?

Non è Lui e solo Lui la risposta a tutte le nostre domande?

Sì, lo è!

Però resta il problema: il rapporto con Lui, il colloquio con Lui, la scoperta di Lui avviene nella fede e solo nella fede. 

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