3 novembre 2019

Vieni con me nel deserto

Quando si parla all'anima di «deserto», quando si dice che il deserto deve essere presente nella tua vita, non devi intendere solo la possibilità d'andare nel Sahara o nel deserto di Giudea, o in quello dell'Alta Valle del Nilo.

E certo che non tutti possono procurarsi questo lusso, o attuare praticamente questo distacco dal vivere comune. Il Signore mi ha condotto nel vero deserto per la durezza della mia pelle.. Per me, fu necessario così; e tanta sabbia non mi è bastata a raschiare la sporcizia della mia anima.

Ma non per tutti c'è la stessa via. E se tu non potrai andare nel deserto, devi però «fare il deserto» nella tua vita.

Fare un po' di deserto, lasciare di tanto in tanto gli uomini, cercare la solitudine per ricostruire nel silenzio e nella preghiera prolungata il tessuto della tua anima, questo è indispensabile, e questo è il significato del «deserto» nella tua vita spirituale.

Un'ora al giorno, un giorno al mese, otto giorni all'anno, per un periodo più lungo se necessario, devi abbandonare tutto e tutti e ritirarti solo con Dio. Se non cerchi questo, se non ami questo, non illuderti; non arriverai alla preghiera contemplativa; perché essere colpevole di non volersi isolare - potendolo - per gustare l'intimità con Dio, è segno che manca l'elemento primo del rapporto con l'Onnipotente: l'amore. E senza amore non c'è possibilità di rivelazione.

«Vieni, vieni con me nel deserto, ti parlerò cuore a cuore d'amore» (cf. Os 2, 16).

indice Carlo Carretto 2019