30 giugno 2019

La vera regola

Il posto adatto a noi è quello scelto da Gesù, l'ultimo.

Ma proprio perché è l'ultimo è il più bello.

Se ci mettiamo all'ultimo posto nessuno ci invidierà, nessuno avrà scandalo da noi, nessuno avrà paura di noi.

Dall'ultimo posto potremo considerare molto meglio le cose, potremo più facilmente capire coloro che soffrono e per i quali vogliamo lavorare.

L'unica cosa che dobbiamo temere è l'orgoglio, la voglia di avanzare, di giudicare i fratelli, di colpire coi nostri giudizi coloro che sono già colpiti amaramente dall'assenza di Dio e dalla tristezza che lascia il peccato in noi.

La nostra vera regola è il Vangelo e dobbiamo considerare beati coloro che l'hanno capito e che vivono la povertà, la castità, la mitezza, la pace, la persecuzione come beatitudini.

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati gli afflitti, perché saranno consolati.

Beati i miti, perché erediteranno la terra.

Beati quelli che hanno fame e sete di giustizia, perché saranno saziati.

Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.

Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.

Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Beati i perseguitati per la causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.

Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.

Rallegratevi ed esultate perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»  (Mt 5, 3-12).

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