2 febbraio 2020

A tu per tu

 La pace profonda gustata nei lunghi silenzi ristoratori, la gioia degli orizzonti puliti e luminosi del Sahara il gaudio della solitudine e, direi meglio, dell'«a tu per tu» con Dio erano doni tali da superare tutto ciò che m'avevano regalato i sogni della mia giovinezza e gli impegni laboriosi della mia attività di uomo nella città terrena.

C'era però, in fondo a questo umano desiderio di seppellirsi tra le sabbie e vivere in un minuscolo «tzar» del deserto con uomini semplici e poveri, un leggero turbamento di coscienza.

Vuoi restare nel deserto perché ti piace o per cercare Dio?

Ami il deserto perché non ami più gli uomini?

Cerchi di restare qui perché ti dà fastidio tornare là?

«Ebbene torna» mi disse la coscienza; «ebbene torna» mi disse il mio superiore.

E mi ritrovai nel mondo e mi ritrovai nei pasticci e mi ritrovai con i fratelli.

Però le cose erano cambiate. Soprattutto era cambiata la visione dell'uomo.

Anche l'uomo è un Assoluto, mi ripetevo tutte le volte che qualcuno veniva in Fraternità... a distrarmi dalla mia preghiera.

Forse pregare significa soltanto restare in ginocchio?

Poteva essere così comodo in certi duri momenti.

Capii allora in modo nuovo che anche la preghiera può diventare una fuga. Sì, una fuga dalla realtà.

Anche l'uomo è un Assoluto e devi cercarlo, amarlo, servirlo come cerchi, ami e servi Iddio.

Gesù non ha lasciato dubbi su questa marcia inesorabile verso le due dimensioni, quella verticale e quella orizzontale.

Più ti avvicini a Lui salendo sul versante della contemplazione, più dilati la tua sete di amore verso gli uomini sul versante dell'azione.

La perfezione dell'uomo sulla terra è la sintesi contemporanea, reale, vitale dell'amore di Dio e dell'amore del prossimo.

indice Carlo Carretto 2003