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VENERDI' SANTO PASSIONE DEL SIGNORE 7 aprile 2023 - Anno A
(25) |
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Per voi e per tutti |
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Nel
racconto denso e emotivamente impegnativo della Passione contrastano due
scene vicine tra loro, prima e dopo la morte di Gesù: da una parte lo
spietato cinismo dei soldati che spogliano il corpo di Gesù e si
dividono le vesti tirando a sorte la tunica, dall'altra il profumo della
tenerezza di Nicodemo e Giuseppe d'Arimatea che si prendono cura del
corpo morto di Gesù, lo rivestono con teli e lo avvolgono di aromi per
la sepoltura.
Entrambe le
scene fanno parte della Passione, per entrambi i gruppi di persone,
senza differenze, Cristo ha donato la sua vita. Sembrano rappresentare
tutte le sfaccettature che può prendere la nostra umanità, tanto dura e
incline al male quanto tenera e aperta alla cura affettuosa e al dono.
In entrambi i casi per ciascuno sono aperte le braccia accoglienti del
Crocifisso. |
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CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL
SIGNORE |
ORAZIONE |
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CHI
PRESIEDE LA CELEBRAZIONE CON I MINISTRI ENTRA IN SILENZIO NELLA CHIESA E
SI PROSTRA DAVANTI ALL'ALTARE. TUTTI SI METTONO IN GINOCCHIO. ALZATOSI,
RAGGIUNGE LA SEDE E RECITA L'ORAZIONE.
C -
Ricordati, o Padre, della tua misericordia e santifica con eterna
protezione i tuoi fedeli, per i quali Cristo, tuo Figlio, ha istituito
nel suo sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei
secoli.
A - Amen.
OPPURE
C - O Dio,
che nella passione di Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla
morte, eredità dell'antico peccato trasmessa a tutto il genere umano,
rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi,
per la nostra nascita, l'immagine dell'uomo terreno, così per l'azione
del tuo Spirito fa' che portiamo l'immagine dell'uomo celeste. Per
Cristo nostro Signore.
A - Amen. |
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LITURGIA DELLA PAROLA |
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Egli è
stato trafitto per le nostre colpe. |
Dal libro
del profeta lsaìa (52,13‑53,12) |
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Ecco, il mio servo avrà
successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si
stupirono di lui - tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto
e diversa la sua forma da quella dei figli dell'uomo -, così si
meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui, si chiuderanno
la bocca, poiché vedranno un fatto mai ad essi raccontato e
comprende-ranno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro
annunzio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? E
cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra
arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non
splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo
dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si
copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima. Eppure
egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri
dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli
è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre
iniquità. Il castigo che ci dà salvezza, si è abbattuto su di lui; per
le sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come
un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere
su di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e
non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora
muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con
oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per
la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, per la colpa
del mio popolo fu percosso ' a morte. Gli si diede sepoltura con gli
empi, con il ricco fu il suo tùmulo, sebbene non avesse commesso
violenza né vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto
prostrarlo con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di
riparazione, vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo
suo la volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e
si sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà
molti, egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio
le moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se
stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli
portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli. Parola di
Dio.
A - Rendiamo grazie a Dio. |
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Salmo Responsoriale dal Salmo 30
(31) |
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Rit. Padre,
nelle tue mani consegno il mio spirito.
In te,
Signore, mi sono rifugiato, mai sarò de!uso; difendimi per la tua
giustizia. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato,
Signore, Dio fedele. Rit.
Sono il
rifiuto dei miei nemici, e persino dei miei vicini, il terrore dei miei
conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge. Sono come un morto,
lontano dal cuore; sono come un coccio da gettare. Rit.
Ma io
confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono
nelle tue mani». Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei
persecutori. Rit.
Sul tuo
servo fa' splendere il tuo volto, salva-mi per la tua misericordia.
Siate forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel
Signore. Rit. |
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Cristo
imparò l'obbedienza e divenne causa di salvezza per tutti coloro che gli
obbediscono. |
Dalla
lettera agli Ebrei 4,14 ‑ 16;5,7‑9) |
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Fratelli, poiché abbiamo un
sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il
Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non
abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre
debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi,
escluso il peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della
grazia per ricevere misericordia e trova-re grazia, così da essere
aiutati al momento opportuno. [Cristo, infatti,] nei giorni della sua
vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a
Dio che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui,
venne esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì
e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che
gli obbediscono.
Parola di Dio. A - Rendiamo
grazie a Dio.
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Canto al Vangelo |
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Rit. Gloria
e lode a te, Cristo Signore!
Per noi
Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per
questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.
Rit. Gloria
e lode a te, Cristo Signore! |
Vangelo Gv 18,1 ‑19,42) |
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= Gesù; C = Cronista; A = Altri
personaggi; F = Folla, più persone.
Passione di nostro Signore
Gesù Cristo secondo Giovanni.
Catturarono Gesù e lo
legarono
C In quel tempo, Gesù uscì
con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c'era un
giardino, nel quale entrò con i suoi
discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù
spesso si era trovato là con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò,
dopo aver preso un gruppo di soldati e alcune guardie fornite dai capi
dei sacerdoti e dai farisei, con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora,
sa-pendo tutto quello che doveva accadergli, si fece innanzi e disse
loro:
#
«Chi cercate?». C Gli risposero:
F «Gesù, il Nazareno». C Disse loro Gesù:
#
«Sono io!». C Vi era con loro
anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io»,
indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: e «Chi
cercate?». C Risposero: F «Gesù, il Nazareno». C Gesù replicò:
#
«Vi ho detto: Sono io. Se dunque
cercate me, lasciate che questi se ne vadano», C perché si compisse la
parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi
hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori,
colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel
servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro:
#
«Rimetti la spada nel fodero: il
calice che il Padre mi ha dato, non dovrò berlo?».
Lo condussero prima da Anna
C Allora i soldati, con il comandante e
le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo condussero
prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era sommo
sacerdote quell'anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai
Giudei: «E conveniente che un solo uomo muoia per il popolo». Intanto
Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo
discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel
cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla
porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò
fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane
portinaia disse a Pietro: A «Non sei anche tu uno dei discepoli di
quest'uomo?». C Egli rispose: A «Non lo sono». C Intanto i servi e le
guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano;
anche Pietro sta-va con loro e si scaldava. Il sommo sacerdote, dunque,
interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù
gli rispose:
#
«Io ho parlato al mondo
apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti
i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché
interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro;
ecco, essi sanno che cosa ho detto». C Appena detto questo, una delle
guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: A «Così rispondi
al sommo sacerdote?». C Gli rispose Gesù:
#
«Se ho parlato male, dimostrami dov'è
il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?». C Allora Anna lo
mandò, con le mani legate, a Caifa, il sommo sacerdote.
Non sei anche tu uno dei
suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava
lì a scaldarsi. Gli dissero: A «Non sei anche tu uno dei suoi
discepoli?». C Egli lo negò e disse: A «Non lo sono». C Ma uno dei servi
del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato
l'orecchio, disse: A «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?». C
Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Il mio regno non è di questo
mondo
Condussero poi Gesù dalla casa di Caifa
nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entra-re nel pretorio, per
non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque uscì verso
di loro e domandò: A «Che accusa portate contro quest'uomo?». C Gli
risposero: F «Se costui non fosse un malfattore, non te l'avremmo
consegnato». C Allora Pilato disse loro: A «Prendetelo voi e giudicatelo
secondo la vostra Legge!». C Gli risposero i Giudei: F «A noi non è
consentito mettere a morte nessuno». C Così si compivano le parole che
Gesù ave-va detto, indicando di quale morte doveva morire. Pilato
allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: A «Sei tu
il re dei Giudei?». C Gesù rispose:
#
«Dici questo da te, oppure altri
ti hanno parlato di me?». C Pilato disse: A «Sono forse io Giudeo? La
tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai
fatto?». C Rispose Gesù:
#
«Il mio regno non è di questo
mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero
combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è
di quaggiù». C Allora Pilato gli disse: A «Dunque tu sei re?». C
Rispose Gesù:
#
«Tu lo dici: io sono re. Per
questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare
testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia
voce». C Gli dice Pilato: A «Che cos'è la verià?». C E, detto questo,
uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: A «lo non trovo in lui colpa
alcuna. Vi è tra voi l'usanza che, in occasione della Pasqua, io
rimetta uno in libertà per voi: volete dunque che io rimetta in libertà
per voi il re dei Giudei?». C Allora essi gridarono di nuovo: F «Non
costui, ma Barabba!». C Barabba era un brigante.
Salve, re dei Giudei!
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo
fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela
posero sul capo e gli misero ad-dosso un mantello di porpora. Poi gli si
avvicinavano e dicevano: F «Salve, re dei Giudei!». C E gli davano
schiaffi. Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: A «Ecco, io ve lo
conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna». C
Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora.
E Pilato disse loro: A «Ecco l'uomo!». C Come lo videro, i capi dei
sacerdoti e le guardie gridarono: F «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». C
Disse loro Pilato: A «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io in lui non
trovo colpa». C Gli risposero i Giudei: F «Noi abbiamo una Legge e
secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio». C
All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura. Entrò di nuovo nel
pretorio e disse a Gesù: A «Di dove sei tu?». C Ma Gesù non gli diede
risposta. Gli disse allora Pilato: A «Non mi parli? Non sai che ho il
potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?». C Gli
rispose Gesù:
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«Tu non avresti alcun potere su
di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha
consegnato a te ha un peccato più grande».
Via! Via! Crocifiggilo!
C Da quel momento Pilato
cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: F «Se liberi
costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro
Cesare». C Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e
se-dette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico
Gabbatà. Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse
ai Giudei: A «Ecco il vostro re!». C Ma quelli gridarono: F «Via! Via!
Crocifiggilo!». C Disse loro Pilato: A «Metterò in croce il vostro re?».
C Risposero i capi dei sacerdoti: F «Non abbiamo altro re che Cesare». C
Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Lo crocifissero e con lui
altri due
Essi presero Gesù ed egli,
portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico
Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e
uno dall'altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la
fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei
Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove
Gesù fu crocifisso era vicino alla città; era scritta in ebraico, in
latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a
Pilato: F «Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: lo
sono il re dei Giudei"». C Rispose Pilato: A «Quel che ho scritto, ho
scritto».
Si sono divisi tra loro le
mie vesti
C I soldati poi, quando
ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro par-ti –
una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza
cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra
loro: F «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». C Così si
compiva la Scrittura, che dice: "Si sono divisi tra loro le mie vesti e
sul-la mia tunica hanno gettato la sorte". E i soldati fecero così.
Ecco tuo Figlio! Ecco tua
madre!
Stavano presso la croce di Gesù sua
madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli
amava, disse alla madre:
#
«Donna, ecco tuo figlio!». C Poi disse al
discepolo:
#
«Ecco tua madre!». C E da quell'ora il discepolo l'accolse
con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto,
affinché si compisse la Scrittura, disse:
# «Ho sete». C Vi era lì un
vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in
cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso
l'aceto, Gesù disse:
# «E compiuto!». C E, chinato il capo, consegnò lo
spirito.
(QUI SI GENUFLETTE E SI FA
UNA BREVE PAUSA)
E subito ne uscì sangue e
acqua
Era il giorno della
Parascève e i Giudei, per-ché i corpi non rimanessero sulla croce
durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –,
chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati
via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro
che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù,
vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei
soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e
acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che
dice il vero, per-ché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché
si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun osso». E un altro
passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno lo sguardo a colui che
hanno trafitto».
Presero il corpo di Gesù e
lo avvolsero con teli insieme ad aromi
Dopo questi fatti Giuseppe
di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei
Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo
concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche
Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e
portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di aloe. Essi presero
allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come
usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era
stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo,
nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il
giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino,
posero Gesù.
Parola del Signore.
A - Lode
a te o Cristo.
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Omelia |
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Preghiera universale
La
preghiera universale è un momento tipico della azione liturgica del
venerdì santo: davanti a Colui che ha allargato le braccia ed è stato
innalzato in croce per riunire tutti, la Chiesa fa proprie le intenzioni
di Gesù e prega per tutti.
I.
PER LA SANTA CHIESA
Preghiamo,
fratelli carissimi, per la santa Chiesa di Dio: il Signore le conceda
unità e pace, la protegga su tutta la terra, e doni a noi, in una vita
serena e tranquilla, di render gloria a Dio Padre onnipotente.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte
le genti, custodisci l'opera della tua misericordia, perché la tua
Chiesa, diffusa su tutta la terra, perseveri con saldezza di fede nella
confessione del tuo nome.
Per Cristo
nostro Signore. A ‑ Amen.
II.
PER IL PAPA
Preghiamo
il Signore per il nostro santo padre il papa Benedetto XVI: il Signore Dio nostro,
che lo ha scelto nell'ordine episcopale, gli conceda vita e salute e lo
conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del popolo santo di
Dio.
(PREGHIERA IN
SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, sapienza che reggi l'universo, ascolta la tua
famiglia in preghiera, e custodisci con la tua bontà il papa che tu hai
scelto per noi, perché il popolo cristiano, da te affidato alla sua
guida pastorale, progredisca sempre nella fede.
Per Cristo
nostro Signore. A‑Amen.
III. PER TUTTI GLI ORDINI SACRI E PER TUTTI I FEDELI
Preghiamo
per il nostro vescovo N., per tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi,
per tutti coloro che svolgono un ministero nella Chiesa e per tutto il
popolo di Dio.
(PREGHIERA IN
SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno che con il tuo Spirito guidi e santifichi tutto il
corpo della Chiesa, accogli le preghiere che ti rivolgiamo, perché
secondo il dono della tua grazia tutti i membri della comunità nel loro
ordine e grado ti possano fedelmente servire.
Per Cristo
nostro Signore. A‑Amen.
IV.
PER I CATECUMENI
Preghiamo
per i [nostri] catecumeni: il Signore Dio nostro illumini i loro cuori e
apra loro la porta della sua misericordia, perché mediante l'acqua del
Battesimo ricevano il perdono di tutti i peccati e siano incorporati in
Cristo Gesù nostro Signore.
(PREGHIERA IN
SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, che rendi la tua Chiesa sempre feconda di nuovi
figli, aumenta nei [nostri] catecumeni l'intelligenza della fede,
perché, nati a vita nuova nel fonte battesimale, siano accolti fra i
tuoi figli di adozione.
Per Cristo
nostro Signore. A‑Amen.
V.
PER L'UNITA DEI CRISTIANI
Preghiamo
per tutti i fratelli che credono in Cristo: il Signore Dio nostro
conceda loro di vivere la verità che professano e li raduni e li
custodisca nell'unica sua Chiesa.
(PREGHIERA IN
SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, che riunisci i dispersi e li custodisci
nell'unità, guarda benigno al gregge dei tuo Figlio, perché coloro che
sono stati consacrati da un solo Battesimo formino una sola famiglia nel
vincolo dell'amore e della vera fede.
Per Cristo
nostro Signore. A‑Amen.
VI.
PER GLI EBREI
Preghiamo
per gli Ebrei: il Signore Dio nostro, che li scelse primi fra tutti gli
uomini ad accogliere la sua parola, li aiuti a progredire sempre
nell'amore del suo nome e nella fedeltà alla sua alleanza.
(PREGHIERA IN
SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, che hai fatto le tue promesse ad Abramo e alla
sua discendenza, ascolta la preghiera della tua Chiesa, perché il popolo
primogenito della tua alleanza possa giungere alla pienezza della
redenzione.
Per Cristo
nostro Signore. A ‑Amen.
VII. PER I
NON CRISTIANI
Preghiamo
per coloro che non credono in Cristo, perché illuminati dallo Spirito
Santo, possano entrare anch'essi nella via della salvezza.
(PREGHIERA IN
SILENZIO
Dio
onnipotente ed eterno, fa' che gli uomini che non conoscono il Cristo
possano conoscere la verità camminando alla tua presenza in sincerità di
cuore, e a noi tuoi fedeli concedi di entrare profondamente nel tuo
mistero di salvezza e di viverlo con una carità sempre più grande tra
noi, per dare al mondo una testimonianza credibile del tuo amore.
Per Cristo
nostro Signore. A‑Amen.
VIII. PER COLORO CHE NON CREDONO IN DIO
Preghiamo
per coloro che non credono in Dio, perché, vivendo con bontà e
rettitudine di cuore, giungano alla conoscenza del Dio vero.
(PREGHIERA IN
SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, tu hai messo nel cuore degli uomini una così
profonda nostalgia di te, che solo quando ti trovano hanno pace: fa'
che, al di là di ogni ostacolo, tutti riconoscano i segni della tua
bontà e, stimolati dalla testimonianza della nostra vita, abbiano la
gioia di credere in te, unico vero Dio e padre di tutti gli uomini.
Per Cristo
nostro Signore. A‑Amen.
IX.
PER I GOVERNANTI
Preghiamo
per coloro che sono chiamati a governare la comunità civile, perché il
Signore Dio nostro illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il
bene comune nella vera libertà e nella vera pace.
(PREGHIERA IN
SILENZIO
Dio
onnipotente ed eterno, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i
diritti di ogni popolo: assisti con la tua sapienza coloro che ci
governano, perché, con il tuo aiuto, promuovano su tutta la terra una
pace duratura, il progresso sociale e la libertà religiosa.
Per Cristo
nostro Signore. A‑Amen.
X.
PER I TRIBOLATI
Preghiamo,
fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo da
ogni disordine: allontani le malattie, scacci la fame, renda libertà ai
prigionieri, giustizia agli oppressi, conceda sicurezza a chi viaggia,
il ritorno ai lontani da casa, la salute agli ammalati, ai morenti la
salvezza eterna.
(PREGHIERA IN
SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati,
ascolta il grido dell'umanità sofferente, perché tutti si rallegrino di
avere ricevuto nelle loro necessità il soccorso della tua misericordia.
Per Cristo
nostro Signore. A‑Amen. |
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ADORAZIONE DELLA S. CROCE |
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VIENE
PROGRESSIVAMENTE PRESENTATA LA CROCE ALLA ADORAZIONE DEI PRESENTI
CANTANDO PER TRE VOLTE:
C - Ecco il
legno della Croce, al quale fu appeso il Cristo, Salvatore del mondo.
OPPURE
C- Ecce
lignum crucis in quo salus mundi pependit.
L'ASSEMBLEA
RISPONDE CANTANDO:
A - Venite,
adoriamo.
OPPURE
Venite,
adoremus.
AL TERMINE
DI OGNI INVOCAZIONE TUTTI SI INGINOCCHIANO IN ADORAZIONE. POI TUTTI
SONO INVITATI AD ACCOSTARSI ALLA CROCE PER UN ATTO DI ADORAZIONE
PERSONALE.
CANTI PER
L'ADORAZIONE DELLA SANTA CROCE:
IN TE LA
NOSTRA GLORIA
Rit. In te
la nostra gloria, o Croce del Signore. Per te salvezza e vita nel sangue
redentor. La Croce di Cristo è nostra gloria, salvezza e risurrezione.
Dio ci sia
propizio e ci benedica, e per noi illumini il suo volto. Sulla terra si
conosca la sua via: la tua salvezza in tutte le nazioni. Rit.
Si
rallegrino, esultino le genti: nella giustizia tu giudichi il mondo,
nella rettitudine tu giudichi i popoli, sulla terra governi le genti.
Rit. |
ANTIFONA |
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Adoriamo la
tua Croce, o Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione.
Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo.
Dio abbia
pietà di noi e ci benedica: su di noi faccia splendere il suo volto e
abbia misericordia di noi. (Cf. Sal 66, 2)
Adoriamo la
tua Croce, o Signore, lodiamo e glorifichiamo la tua santa risurrezione.
Dal legno della Croce è venuta la gioia in tutto il mondo.
LAMENTI DEL SIGNORE I
1 e 2.
Popolo mio che male ti ho fatto?
In che ti
ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
guidato fuori dall'Egitto, e tu hai preparato la Croce al tuo Salvatore.
2. Popolo
mio che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. Hàgios o
Theós.
2. Sanctus
Deus.
1. Hàgios
ischyrós. 2. Sanctus fortis.
1. Hàgios
athànatos, eléison himàs.
2. Sanctus
immortàlis, miserére nobis.
1 e 2.
Perché ti ho guidato quarant'anni nel deserto, ti ho sfamato con manna,
ti ho introdotto in paese fecondo, tu hai preparato la Croce al tuo
Salvatore.
Hàgios o
Theós. Etc.
1 e 2. Che
altro avrei dovuto fare e non ti ho fatto? lo ti ho piantato, mia scelta
e florida vigna, ma tu mi sei divenuta aspra e amara: poiché mi hai
spento la sete con aceto, e hai piantato una lancia nel petto del tuo
Salvatore.
Hàgios o
Theós. Etc.
LAMENTI DEL
SIGNORE II
1. lo per
te ho flagellato l'Egitto e i primogeniti suoi, e tu mi hai consegnato
per esser flagellato.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
guidato fuori dall'Egitto e ho sommerso il faraone nel Mar Rosso, e tu
mi hai consegnato ai capi dei sacerdoti.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ho
aperto davanti a te il mare, e tu mi hai aperto con la lancia il
costato.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
fatto strada con la nube, tu mi hai condotto al pretorio di Pilato.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
nutrito con manna nel deserto, tu mi hai colpito con schiaffi e
flagelli.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
dissetato dalla rupe con acqua di salvezza, tu mi hai dissetato con
fiele e aceto.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo per
te ho colpito i re dei Cananei, tu hai colpito il mio capo con la canna.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
posto in mano uno scettro regale, tu hai posto sul mio capo una corona
di spine.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
esaltato con grande potenza, tu mi hai sospeso al patibolo della croce.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
INNO
1 e 2
Antifona
Crux
fidelis inter omnes arbor una nobilis: nulla silva talem profert,
fronde, flore, germine. Dulce lignum, dulces clavos, dulce pondus
sustinet.
O Croce di
nostra salvezza, albero tanto glorioso, un altro non v'é nella selva, di
rami e di fronde a te uguale. Per noi dolce legno, che porti appeso il
Signore del mondo.
1. Inno
Pange,
lingua, gloriosi lauream certaminis, et super crucis tropheo dic
triumphum nobilem: qualiter Redemptor orbis immolatus vicerit.
Esalti ogni
lingua nel canto lo scontro e la grande vittoria, e sopra il trofeo
della Croce proclami il suo grande trionfo, poiché il Redentore dei
mondo fu ucciso e fu poi vincitore.
2. O Croce di nostra salvezza, albero
tanto glorioso, un altro
non v'é nella selva, di rami e
di fronde a te uguale.
De parentis
protoplasti fraude Factor condolens, quando pomi noxialis in necem morsu
ruit: ipse lignum tunc notavit, damna ligni ut solveret.
1. D'Adamo
comprese l'inganno e n'ebbe il Signore pietà, quando egli dei frutto
proibito gustò e la morte lo colse. Un albero scelse, rimedio al male
dell'albero antico.
2. Per noi
dolce legno, che poni appeso il Signore dei mondo.
Hoc opus
nostrae salutis ordo depoposcerat; multiformis proditoris ars ut artem
falleret: et medelam ferret inde, hostis unde laeserat.
1. La
nostra salvezza doveva venire nel corso dei tempi, doveva divina
sapienza domare l'antico nemico, e trarci a salvezza là dove a noi era
giunto l'inganno.
2. O Croce
di nostra salvezza, albero tanto glorioso, un altro non v'é nella selva,
di rami e di fronde a te uguale.
Quando
venit ergo sacri plenitudo temporis, missus est ab arce Patris Natus,
orbis Conditor; atque ventre virginali carne amictus prodiit.
1. E quando
il momento fu giunto dei tempo fissato da Dio, ci venne qual dono dei
Padre il Figlio, Creatore dei mondo; agli uomini venne, incarnato nel
grembo di Vergine Madre.
2. Per noi
dolce legno, che poni appeso il Signore dei mondo.
Felle potus
ecce languet: spina, clavi, lancea, mite corpus perforarunt, unda manat
et cruor: terra, pontus, astra, mundus, quo lavantur flumine!
1. Or ecco
l'aceto ed il fiele, gli sputi, la lancia ed i chiodi; trafitto
l'amabile corpo, da cui rosso sangue fluisce, torrente che lava la
terra, il mare, il cielo ed il mondo.
2. O Croce
di nostra salvezza,
albero
tanto glorioso, un altro non v'è nella selva, di rami e di fronde a te
uguale.
Flecte
ramos, arbor alta, tensa laxa viscera, et rigor lentescat ille, quem
dedit nativitas: et superni membra Regis, tende miti stipite.
1. Or piega
i tuoi rami frondosi, distendi le rigide fibre, s'allenti quel rigido
legno che porti con te per natura; accogli su un morbido tronco le
membra dei Cristo Signore.
2. Per noi
dolce legno, che porti appeso il Signore dei mondo.
Sola digna
tu fuisti ferre mundi victimam: atque portum praeparare arca mundo
naufrago: quem sacer cruor perunxit, fusus Agni corpore.
1. Tu fosti
l'albero degno di reggere il nostro riscatto un porto prepari per noi
come arca salvezza dei mondo, dei mondo cosparso dal sangue versato dal
Corpo dei Cristo.
2. O Croce
di nostra salvezza, albero tanto glorioso, un altro non v'è nella selva,
di rami e di fronde a te uguale.
Sempiterna
sit beatae Trinitati gloria: aequa Patri Filioque, par decus Paraclito:
Unius Trinique nomen laudet universitas. Amen.
1 e 2. Al
Padre sia gloria ed al Figlio, e gloria allo Spirito Santo; eterna sia
gloria per sempre all'Unico e Trino Signore; il suo amore il mondo ha
redento, e sempre il suo amore lo salva. Amen.
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SANTA COMUNIONE |
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DOPO AVER
PORTATO IL SANTISSIMO SACRAMENTO DAL LUOGO DELLA REPOSIZIONE ALL'ALTARE,
SI SVOLGONO I RITI DI COMUNIONE CON IL PANE CONSACRATO NELLA
CELEBRAZIONE DELLA CENA DEL SIGNORE:
C -
Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino
insegnamento osiamo dire:
TUTTI -
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci
oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come
anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla
tentazione, ma liberaci dal male.
C -
Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni,
e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato
e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza
e venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A - Tuo il regno, tua la
potenza e la gloria nei secoli.
C - Ecco
l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli
invitati alla cena dell'Agnello.
A - O
Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di' soltanto
una parola e io sarò salvato. |
Dopo la Comunione |
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C -
Preghiamo. (PAUSA DI PREGHIERA)
Dio
onnipotente ed eterno, che ci hai rinnovati con la gloriosa morte e
risurrezione del tuo Cristo, custodisci in noi l'opera della tua
misericordia, perché la partecipazione a questo grande mistero ci
consacri sempre al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
ORAZIONE
SUL POPOLO
IL
CELEBRANTE STENDENDO LE MANI VERSO IL POPOLO DICE:
C - Scenda,
o Padre, la tua benedizione su questo popolo che ha celebrato la morte
del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il perdono e
la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza nella
redenzione eterna. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
L'ASSEMBLEA SI SCIOGLIE IN SILENZIO. |
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CANTI |
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SIGNORE, DOLCE VOLTO
Signore, dolce volto di pena e di dolor. O
volto pien di luce colpito per amor. Avvolto nella morte perduto sei per
noi. Accogli il nostro pianto, o nostro Salvator.
Nell'ombra della morte resistere non puoi. O
Verbo, nostro Dio, in croce sei per noi. Nell'ora del dolore ci
rivolgiamo a te. Accogli il nostro pianto, o nostro Salvator.
O capo insanguinato del dolce mio Signor, di
spine incoronato, trafitto dal dolor. Perché son sì spietati gli uomini
con te? Ah, sono i miei peccati! Gesù, pietà di me!
DOLCE SIGNORE
Dolce Signore, nostro Salvatore, e
tristemente tradito e abbandonato: noi peccatori ti abbiamo amareggiato:
pietà, Signore.
Dolce Signore, mite e innocente, e duramente
colpito e flagellato: noi peccatori ti abbiamo tormentato: pietà,
Signore.
Dolce Signore, ora muori in croce, e la tua
croce dà vita al mondo intero: noi ti preghiamo, o nostro Salvatore:
pietà, Signore!
NELL'ULTIMA
Nell'ultima gran cena, / la notte che
tradito / ti vide, Redentor, / a noi tuo Sangue e Corpo / donasti
in sacrificio / nel tempo fino al tuo tornar.
Memoria della morte / e di risurrezione / è
segno di unità! / Ci colma d'ogni grazia, / ci dà pegno di gloria, / è
sacramento di unità.
IL SIGNORE E' IL MIO PASTORE
II Signore è il mio pastore nulla manca ad
ogni attesa, in verdissimi prati mi pasce, mi disseta a placide acque.
2. È il ristoro dell'anima mia, in sentieri
diritti mi guida per amore del santo suo nome. Dietro Lui mi sento
sicuro.
3. Pur se andassi per valle oscura, non avrò
a temere alcun male perché sempre mi sei vicino, mi sostieni col tuo
vincastro.
4. Quale mensa per me tu prepari sotto gli
occhi dei miei nemici, e di olio mi ungi il capo: il mio calice è colmo
d'ebbrezza.
5. Bontà e grazia mi sono compagne quanto
dura il mio cammino, io starò nella casa di Dio lungo tutto il migrare
dei giorni.
MISTERO DELLA CENA
1. Mistero della Cena è il Corpo di Gesù.
Mistero della Croce è il Sangue di Gesù. E questo pane e
vino è Cristo in mezzo ai suoi. Gesù risorto
e vivo sarà sempre con noi.
2. Mistero della Chiesa è il Corpo di Gesù.
Mistero della pace è il Sangue di Gesù. II pane che mangiamo fratelli ci
farà. Intorno a questa mensa l'amore crescerà.
TI SALUTO, O CROCE SANTA
Rit. Ti
saluto, o Croce santa, / che portasti il Redentor; / gloria, lode, onor
ti canta / ogni lingua ed ogni cuor.
1. Sei
vessillo glorioso di Cristo, / sei salvezza del popol fedel. / Grondi
sangue innocente sul tristo / che ti volle martirio crudel. Rit.
2. Tu
nascesti fra braccia amorose / d'una Vergine madre, o Gesù. / Tu moristi
fra braccia pietose / d'una croce che data ti fu. Rit.
3.0 Agnello
divino immolato/ sull'altar della croce pietà! / Tu che togli dal mondo
il peccato / salva l'uomo che pace non ha. Rit.
4. Del
giudizio nel giorno tremendo / sulle nubi del cielo verrai. /
Piangeranno le genti vedendo / qual trofeo di gloria sarai. Rit.
SIGNORE DIO
1. Signore
Dio in te confido: / tu sei speranza del mio cuor. / Nell'ansie mie a te
m'affido; / vicino a te non ho timor.
Rit. In te
fidente non cadrò; / al gaudio eterno giungerò.
2. Tu sei
mio gaudio, mia fortezza, / del tuo amor non mi privar. / Da te io spero
la salvezza; / non sia vano il mio sperar. Rit.
ADORAMUSTE, CHRISTE (melodia popolare)
Adoramus
Te, Christe, et benedicimus tibi, quia per sanctam crucem tuam redemisti
mundum, quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum.
TI ADORIAMO, O CRISTO
Ti
adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua croce hai
redento il mondo: salve, o Croce, salve, salve, o Croce, unica speranza.
(bis) |
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