DOMENICA DELLE PALME E DELLA PASSIONE DEL SIGNORE  10 aprile 2022  - Anno C  (25)

Dio come promessa

 

"Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" L'abbandono di Dio sentito da Gesù sulla croce, che dà voce alla nostra preghiera odierna nel sal­mo responsoriale, significa l'impossibilità di "dire" completamente Dio nel linguaggio umano.

Nel momento più alto della Rivelazione del volto di Dio troviamo una specie di vuoto, di silenzio. Gesù "svuotò se stesso" - ci ricorda la seconda lettura-affrontando con fede il silenzio della croce. In questo svuotamento radicale la parola si arresta, sa di non poter dire tutto. Dio si percepisce, nella croce, sempre come promessa, attesa, futuro, mai come compimento di cui poter disporre.

Gesù rivela Dio nell'atto di morire perché sa but­tarsi nelle braccia di Dio senza rassicurazioni, ma con fede nella promessa del Padre.

 

 

         
       

LA GRANDE SETTIMANA - TEMPO DI GRAZIA PER VIVERE LA PASQUA

I cristiani dei primi secoli chiamavano questi giorni la "grande settimana". Nei primi quattro secoli le Chiese organizzarono la loro liturgia in preparazione alla Pasqua in maniera autonoma e alquanto varia. La scansione attuale della Settimana Santa e dei suoi riti è debitrice di tante tradizioni diverse, che vi sono confluite diventandone la ricchezza.

La settimana santa è un tempo che i cristiani di ieri e di oggi hanno l'occasione di vivere per "fare Pasqua", facendosi guidare pian piano attraverso il mistero della passione e morte per sfociare nella risurrezione: ciò può avvenire in modo proficuo solo vivendo "ritualmente" l'incontro con il Signore. Lasciamoci coinvolgere con tutto il nostro essere (spirito, corpo, azioni, emozioni) dal ritmo e dai tempi di questi giorni, attraverso l'ascolto, il silenzio, la preghiera, i gesti che la sapienza cristiana ci invita a vivere.

 

   

COMMEMORAZIONE DELL'INGRESSO DEL SIGNORE A GERUSALEMME

Antifona (Mt 21,9)

 

LA MEMORIA DELL'INGRESSO DEL SIGNORE IN GERUSALEMME SI FA IN TUTTE LE MESSE. DOVE NON È POSSIBILE LA PROCESSIONE PARTENDO ALL'ESTERNO DELLA CHIESA, SI PUÒ FARE L'INGRESSO SOLENNE PRIMA DELLA MESSA PRINCIPALE NELLA FORMA PIÙ ADATTA AL LUOGO. PRIMA DI TUTTE LE ALTRE MESSE SI COMMEMORA CON UN CANTO ADATTO O CON LA PROCLAMAZIONE DELLA ANTIFONA D'INGRESSO.

 

Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele! Osanna nell'alto dei cieli!

IL CELEBRANTE SALUTAI FEDELI CHE HANNO GIÀ IN MANO I RAMI D'ULIVO.

C - Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

A - Amen.

POI CON QUESTE O ALTRE PAROLE ILLUSTRA IL SIGNIFICATO DEL RITO ED ESORTA I FEDELI AD UNA CELEBRAZIONE ATTIVA E CONSAPEVOLE.

C - Fratelli e sorelle, fin dall'inizio della Quaresima abbiamo cominciato a preparare i nostri cuori attra­verso la penitenza e le opere di carità. Oggi siamo qui radunati affinché con tutta la Chiesa possiamo

essere introdotti al mistero pasquale del nostro Signore Gesù Cristo, il quale, per dare reale com­pimento alla propria passione e risurrezione, entrò nella sua città, Gerusalemme. Seguiamo perciò il Signore, facendo memoria del suo ingresso salvi­fico con fede e devozione, affinché, resi partecipi per grazia del mistero della croce, possiamo aver parte alla risurrezione e alla vita eterna.

Preghiamo.

Dio onnipotente ed eterno, benedici gl questi rami [di ulivo], e concedi a noi tuoi fedeli, che seguiamo esultanti Cristo, nostro Re e Signore, di giungere con lui alla Gerusalemme del cielo. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A - Amen.

OPPURE:

Accresci, o Dio, la fede di chi spera in te e concedi a noi tuoi fedeli, che oggi innalziamo questi rami in onore di Cristo trionfante, di rimanere uniti a lui, per portare frutti di opere buone. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

QUINDI IL CELEBRANTE ASPERGE I RAMI CON L'ACQUA BENEDETTA.

Vangelo Lc 19,28-40  

Benedetto colui che viene nel nome del Signore,

 

C - Il Signore sia con voi.

A - E con il tuo spirito.

C - Dal vangelo secondo Luca.

A - Gloria a te, o Signore.

In quel tempo, Gesù camminava davanti a tutti salendo verso Gerusalemme. Quando fu vicino a Bètfage e a Betània, presso il monte detto degli Ulivi, inviò due discepoli dicendo: «Andate nel vil­laggio di fronte; entrando, troverete un puledro legato, sul quale non è mai salito nessuno. Slegatelo e conducetelo qui. E se qualcuno vi doman­da: "Perché lo slegate?", risponderete così: "Il Signore ne ha bisogno"». Gli inviati andarono e tro­varono come aveva loro detto. Mentre slegavano il puledro, i proprietari dissero loro: «Perché sle­gate il puledro?». Essi risposero: «Il Signore ne ha bisogno». Lo condussero allora da Gesù; e getta-ti i loro mantelli sul puledro, vi fecero salire Gesù. Mentre egli avanzava, stendevano i loro mantelli sulla strada. Era ormai vicino alla discesa del mon­te degli Ulivi, quando tutta la folla dei discepoli, pieni di gioia, cominciò a lodare Dio a gran voce per tutti i prodigi che avevano veduto, dicendo: «Benedetto colui che viene, il re, nel nome del Signore. Pace in cielo e gloria nel più alto dei cieli!». Alcuni farisei tra la folla gli dissero: «Maestro, rimprovera i tuoi discepoli». Ma egli rispose: «lo vi dico che, se questi taceranno, grideranno le pietre».

Parola del Signore.      A - Lode a te, o Cristo.

   

C - Imitiamo, fratelli carissimi, le folle di Gerusalemme, che acclamavano Gesù, Re e Signore, e avviamoci in pace.

SI AVVIA LA PROCESSIONE DURANTE LA QUALE SI ESEGUONO CAN-TI ADATTI (VEDI ULTIMA PAGINA). PER LA COMMEMORAZIONE DELL'INGRESSO DI GESÙ A GERUSALEMME, NELLA FORMA SEMPLICE, SI ESE­GUE IL CANTO DI INGRESSO OPPURE, DOPO IL CONSUETO INIZIO E SALUTO, SI PROCLAMA LA SEGUENTE ANTIFONA ANTIFONA D'INGRESSO

   

MESSA DELLA PASSIONE

Antifona d'ingresso  Cf. GV 12.1 12-13; Sal 23,9-10

Sei giorni prima della solenne celebrazione della Pasqua, quando il Signore entrò in Gerusalemme, gli andarono incontro i fanciulli: porta-vano in mano rami di palma, e acclamavano a gran voce: «Osanna nell'alto dei cieli: Gloria a te che vieni, pieno di bontà e di misericordia».

SEGUE L'ATTO PENITENZIALE. NON SI RECITA IL "GLORIA". DOPO LA PRO-CESSIONE O L'INGRESSO SOLENNE LA MESSA INIZIA CON LA COLLETTA.

COLLETTA

C - Preghiamo. (PAUSA DI PREGHIERA)

Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fa' che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua pas­sione, per partecipare alla gloria della risurrezione. Egli è Dio e vive e regna conte, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.      A - Amen.

   

LITURGIA DELLA PAROLA

Non ho sottratto la faccia agli insulti ed agli sputi, sapendo di non restare deluso.

Dal libro del profeta Isaia    (50,4‑7)

Il Signore Dio mi ha dato una lingua da discepo­lo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l'orecchio e io non ho opposto resistenza, non mi sono tirato indietro. Ho presentato il mio dorso ai flagellatori, le mie guance a coloro che mi strappavano la barba; non ho sottrat­to la faccia agli insulti e agli sputi. II Signore Dio mi assiste, per questo non resto svergognato, per questo rendo la mia faccia dura come pie-tra, sapendo di non restare confuso.

Parola di Dio.  A - Rendiamo grazie a Dio.

     

Salmo Responsoriale Dal Salmo 21 (22)

 

Rit. - Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

Si fanno beffe di me quelli che mi vedono, storcono le labbra, scuotono il capo: «Si rivolga al Signore; lui lo liberi, lo porti in salvo, se davvero lo ama!». Rit.

Un branco di cani mi circonda, mi accerchia una banda di malfattori; hanno scavato le mie mani e i miei piedi. Posso contare tutte le mie ossa. Rit.

Si dividono le mie vesti, sulla mia tunica gettano la sorte. Ma tu, Signore, non stare lontano, mia forza, vieni presto in mio aiuto. Rit.

Annuncerò il tuo nome ai miei fratelli, ti loderò in mezzo all'assemblea. Lodate il Signore, voi suoi fedeli, gli dia gloria tutta la discendenza di Giacobbe, lo tema tutta la discendenza d'Israele. Rit.

   

Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi   (2, 6‑11)

Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l'essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall'aspet­to riconosciuto come uomo, umiliò se stesso fa­cendosi obbediente fino alla morte e a una mor­te di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre. Parola di Dio. 

A - Rendiamo grazie a Dio.

Canto del Vangelo Fil 2,8-9

Rit. - Lode e onore a te, Signore Gesù!

Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla morte * e a una morte di croce. * Per questo Dio l'esaltò * e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome.

Rit. - Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo Lc 22,14‑23,56

Nel suo racconto della passione, Luca, attraverso numerosi dettagli, sottolinea come Gesù manifesta in tutti i tormenti subiti lo splendore della sua misericordia.

# = Gesù; L = Lettore; D = Discepoli e amici; F = Folla; A =altri personaggi.

   

Passione di nostro Signore Gesù Cristo secondo Luca

(TRA PARENTESI [ ] LA FORMA BREVE)

Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione

C Quando venne l'ora, [Gesù] prese posto a tavola e gli apostoli con lui, e disse loro: e «Ho tanto desiderato mangiare questa Pasqua con voi, pri­ma della mia passione, perché io vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio». C E, ricevuto un calice, rese grazie e dis­se: e «Prendetelo e fatelo passare tra voi, perché io vi dico: da questo momento non berrò più del frutto della vite, finché non verrà il regno di Dio».

Fate questo in memoria di me

C Poi prese il pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: e «Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me». C E, dopo aver cenato, fece lo stesso con il calice dicendo: # «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che è versato per voi».

Guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito!

«Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me, sulla tavola. Il Figlio dell'uomo se ne va, secondo quanto è stabilito, ma guai a quell'uo­mo dal quale egli viene tradito!». C Allora essi cominciarono a domandarsi l'un l'altro chi di loro avrebbe fatto questo.

lo sto in mezzo a voi come colui che serve

E nacque tra loro anche una discussione: chi di loro fosse da considerare più grande. Egli dis­se: e «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno potere su di esse sono chiamati be­nefattori. Voi però non fate così; ma chi tra voi è più grande diventi come il più giovane, e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è for­se colui che sta a tavola? Eppure io sto in mez­zo a voi come colui che serve. Voi siete quel­li che avete perseverato con me nelle mie pro­ve e io preparo per voi un regno, come il Padre mio l'ha preparato per me, perché mangiate e beviate alla mia mensa nel mio regno. E sede­rete in trono a giudicare le dodici tribù di Israele.

Tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli

Simone, Simone, ecco: Satana vi ha cerca­ti per vagliarvi come il grano; ma io ho prega­to per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fra­telli». C E Pietro gli disse: A «Signore, con te sono pronto ad andare anche in prigione e alla morte». C Gli rispose: # «Pietro, io ti dico: oggi il gallo non canterà prima che tu, per tre volte, abbia negato di conoscermi».

Deve compiersi in me questa parola della Scrittura

C Poi disse loro: e «Quando vi ho mandato senza borsa, né sacca, né sandali, vi è forse mancato qualcosa?». C Risposero: F «Nulla». C Ed egli soggiunse: # «Ma ora, chi ha una bor­sa la prenda, e così chi ha una sacca; chi non ha spada, venda il mantello e ne compri una. Perché io vi dico: deve compiersi in me questa parola della Scrittura: "E fu annoverato tra gli empi". Infatti tutto quello che mi riguarda vol­ge al suo compimento». C Ed essi dissero: F «Signore, ecco qui due spade». C Ma egli dis­se: e «Basta!».

Entrato nella lotta, pregava più intensamente

C Uscì e andò, come al solito, al monte degli Ulivi; anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul luogo, disse loro: # «Pregate, per non entrare in tentazione». C Poi si allontanò da loro circa un tiro di sasso, cadde in ginocchio e pregava dicendo: # «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà». C Gli apparve allora un angelo dal cielo per confortarlo. Entrato nella lotta, pregava più intensamente, e il suo sudore diven­tò come gocce di sangue che cadono a terra. Poi, rialzatosi dalla preghiera, andò dai discepoli e li trovò che dormivano per la tristezza. E disse loro: # «Perché dormite? Alzatevi e pregate, per non entrare in tentazione».

Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?

C Mentre ancora egli parlava, ecco giungere una folla; colui che si chiamava Giuda, uno dei Dodici, li precedeva e si awicinò a Gesù per ba­ciarlo. Gesù gli disse: e «Giuda, con un bacio tu tradisci il Figlio dell'uomo?». C Allora quelli che erano con lui, vedendo ciò che stava per accadere, dissero: F «Signore, dobbiamo colpi­re con la spada?». C E uno di loro colpì il servo del sommo sacerdote e gli staccò l'orecchio de­stro. Ma Gesù intervenne dicendo: e «Lascia­te! Basta così!». C E, toccandogli l'orecchio, lo guarì. Poi Gesù disse a coloro che erano venuti contro di lui, capi dei sacerdoti, capi delle guardie del tempio e anziani: # «Come se fossi un ladro siete venuti con spade e bastoni. Ogni giorno ero con voi nel tempio e non avete mai messo le mani su di me; ma questa è l'ora vostra e il potere delle tenebre».

Uscito fuori, Pietro pianse amaramente

C Dopo averlo catturato, lo condussero via e lo fecero entrare nella casa del sommo sa­cerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Aveva­no acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno; anche Pietro sedette in mezzo a loro. Una giovane serva lo vide sedu­to vicino al fuoco e, guardandolo attentamen­te, disse: A «Anche questi era con lui». C Ma egli negò dicendo: A «O donna, non lo cono­sco!». C Poco dopo un altro lo vide e disse: A «Anche tu sei uno di loro!». C Ma Pietro rispose: A «O uomo, non lo sono!». C Passata circa un'ora, un altro insisteva: A «In verità, anche questi era con lui; infatti è Galileo». C Ma Pie­tro disse: A «O uomo, non so quello che dici». C E in quell'istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò della pa­rola che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito fuori, pianse amaramente.

Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito?

E intanto gli uomini che avevano in custodia Gesù lo deridevano e lo picchiavano, gli bendavano gli occhi e gli dicevano: F «Fa' il profeta! Chi è che ti ha colpito?». C E molte altre cose dicevano contro di lui, insultandolo.

Lo condussero davanti al loro Sinedrio

Appena fu giorno, si riunì il consiglio degli anziani del popolo, con i capi dei sacerdoti e gli scribi; lo condussero davanti al loro Sinedrio e gli dissero: F «Se tu sei il Cristo, dillo a noi». C Rispose loro: # «Anche se ve lo dico, non mi crederete; se vi interrogo, non mi risponderete. Ma d'ora in poi il Figlio dell'uomo siederà alla destra della potenza di Dio». C Allora tutti dissero: F «Tu dunque sei il Figlio di Dio?». C Ed egli rispose loro: # «Voi stessi dite che io lo sono». C E quelli dissero: F «Che bisogno abbiamo ancora di testimonianza? L'abbiamo udito noi stessi dalla sua bocca».

Non trovo in quest'uomo alcun motivo di condanna

(TRA PARENTESI [ j LA FORMA BREVE)

[C Tutta l'assemblea si alzò; lo condussero da Pilato e cominciarono ad accusarlo: F «Abbiamo trovato costui che metteva in agitazione il nostro popolo, impediva di pagare tributi a Ce­sare e affermava di essere Cristo re». C Pilato allora lo interrogò: A «Sei tu il re dei Giudei?». C Ed egli rispose: # «Tu lo dici». C Pilato disse ai capi dei sacerdoti e alla folla: A «Non tro­vo in quest'uomo alcun motivo di condanna». C Ma essi insistevano dicendo: F «Costui sol­leva il popolo, insegnando per tutta la Giudea, dopo aver cominciato dalla Galilea, fino a qui». C Udito ciò, Pilato domandò se quell'uomo era Galileo e, saputo che stava sotto l'autorità di Erode, lo rinviò a Erode, che in quei giorni si trovava anch'egli a Gerusalemme.

Erode con i suoi soldati insulta Gesù

Vedendo Gesù, Erode si rallegrò molto. Da mol­to tempo infatti desiderava vederlo, per averne sentito parlare, e sperava di vedere qualche miracolo fatto da lui. Lo interrogò, facendogli molte domande, ma egli non gli rispose nulla. Erano presenti anche i capi dei sacerdoti e gli scribi, e insistevano nell’accusarlo. Allora anche Erode, con i suoi soldati, lo insultò, si fece beffe di lui, gli mise addosso una splendida veste e lo rimandò a Pilato. In quel giorno Erode e Pilato diventarono amici tra loro; prima infatti tra loro vi era stata inimicizia.

Pilato abbandona Gesù alla loro volontà

Pilato, riuniti i capi dei sacerdoti, le autori­tà e il popolo, disse loro: A «Mi avete portato quest'uomo come agitatore del popolo. Ecco, io l'ho esaminato davanti a voi, ma non ho tro­vato in quest'uomo nessuna delle colpe di cui lo accusate; e neanche Erode: infatti ce l'ha ri­mandato. Ecco, egli non ha fatto nulla che me­riti la morte. Perciò, dopo averlo punito, lo ri­metterò in libertà». C Ma essi si misero a gri­dare tutti insieme: F «Togli di mezzo costui! Ri­mettici in libertà Barabba!». C Questi era stato messo in prigione per una rivolta, scoppiata in città, e per omicidio. Pilato parlò loro di nuovo, perché voleva rimettere in libertà Gesù. Ma essi urlavano: F «Crocifiggilo! Crocifiggilo!». C Ed egli, per la terza volta, disse loro: A «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato in lui nul­la che meriti la morte. Dunque, lo punirò e lo rimetterò in libertà». C Essi però insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso, e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta venisse eseguita. Rimise in libertà colui che era stato messo in prigione per rivolta e omicidio, e che essi richiedevano, e consegnò Gesù al loro volere.

Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me

Mentre lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltando­si verso di loro, disse: # «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: "Beate le sterili, i grembi che non hanno generato e i seni che non hanno allattato". Allora cominceranno a dire ai monti: "Cadete su di noir, e alle colline: "Copriteci!". Perché, se si tratta così il legno verde, che av­verrà del legno secco?». C Insieme con lui ve­nivano condotti a morte anche altri due, che erano malfattori.

Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno

Quando giunsero sul luogo chiamato Cranio, vi crocifissero lui e i malfattori, uno a destra e l'altro a sinistra. Gesù diceva: # «Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno». C Poi dividendo le sue vesti, le tirarono a sorte.

Costui è il re dei Giudei

Il popolo stava a vedere; i capi invece lo deri­devano dicendo: F «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se é lui il Cristo di Dio, l'eletto». C An­che i soldati lo deridevano, gli si accostava­no per porgergli dell'aceto e dicevano: F «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». C So­pra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».

Oggi con me sarai nel paradiso

Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: A «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». C L'altro invece lo rimproverava dicendo: A «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei con­dannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». C E disse: A «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». C Gli rispose: # «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».

Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito

C Era già verso mezzogiorno e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, perché il sole si era eclissato. Il velo del tempio si squarciò a metà. Gesù, gridando a gran voce, disse: # «Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito». C Detto questo, spirò.

(QUI SI GENUFLETTE E SI FA UNA BREVE PAUSA)

Visto ciò che era accaduto, il centurione dava gloria a Dio dicendo: A «Veramente quest'uo­mo era giusto». C Così pure tutta la folla che era venuta a vedere questo spettacolo, ripen­sando a quanto era accaduto, se ne tornava battendosi il petto. Tutti i suoi conoscenti, e le donne che lo avevano seguito fin dalla Galilea, stavano da lontano a guardare tutto questo.]

Giuseppe pone il corpo di Gesù in un sepolcro scavato nella roccia

Ed ecco, vi era un uomo di nome Giuseppe, membro del Sinedrio, buono e giusto. Egli non aveva aderito alla decisione e all'operato degli altri. Era di Arimatèa, una città della Giudea, e aspettava il regno di Dio. Egli si presentò a Pi­lato e chiese il corpo di Gesù. Lo depose dal­la croce, lo avvolse con un lenzuolo e lo mise in un sepolcro scavato nella roccia, nel quale nessuno era stato ancora sepolto. Era il giorno della Parascève e già splendevano le luci del sabato. Le donne che erano venute con Gesù dalla Galilea seguivano Giuseppe; esse os­servarono il sepolcro e come era stato posto il corpo di Gesù, poi tornarono indietro e pre­pararono aromi e oli profumati. Il giorno di sa­bato osservarono il riposo come era prescritto.

Parola del Signore.    

A - Lode a te, o Cristo.

Omelia

   

CREDO DEGLI APOSTOLI

lo credo in Dio, Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra; e in Gesù Cristo, suo unico Fi­glio nostro Signore, (INCHINO) il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria Vergine, patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì e fu sepolto; discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte; salì al cielo, siede alla destra di Dio Padre onnipotente; di là verrà a giudicare i vivi e i morti. Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.

Preghiere dei fedeli

 

IL TESTO Può ESSERE SOSTITUITO O AVERE VARIAZIONI

C - Come veri discepoli seguiamo Cristo, umile Re di gloria, che entra in Gerusalemme per portare a compimento sulla croce la sua missione redentrice. Uniti al nostro salvatore, invochiamo Dio, Padre mi­sericordioso, principio e fonte di ogni benedizione. Per la passione del tuo Figlio, ascoltaci, o Padre.

1. La santa Chiesa guardi con cuore materno alla croce di tanti suoi figli. Preghiamo. Rit.

2. La celebrazione della Settimana Santa doni energie nuove a tutti i battezzati. Preghiamo. Rit.

3. Coloro che soffrono si sentano uniti alla passione di Cristo. Preghiamo. Rit.

4. I giovani non abbiano paura di compiere scelte coraggiose. Preghiamo. Rit.

5. Noi qui riuniti sappiamo essere strumenti di pace. Preghiamo. Rit.

ALTRE INTENZIONI O MOMENTO DI SILENZIO

C - Ascolta, o Padre, la preghiera del tuo popolo che si incammina con il tuo Figlio verso il Calvario: fa' che, dopo averlo acclamato nel giorno dell'e­sultanza, lo seguiamo con amore nell'ora oscura e vivificante della croce. Egli vive e regna nei e secoli dei secoli.      

A - Amen.

   

LITURGIA EUCARISTICA

   

C - Benedetto sei tu, Signore, Dio dell'universo: dalla tua bontà abbiamo ricevuto questo pane... A - Benedetto nei secoli il Signore.

C - Pregate, fratelli e sorelle, perché portando all'altare la gioia e la fatica di ogni giorno, ci disponiamo a offrire il sacrificio gradito a Dio Padre Onnipotente.

A - Il Signore riceva dalle tue mani questo sacrificio a lode e gloria del suo nome, per il bene nostro e di tutta la sua santa Chiesa.

ORAZIONE SULLE OFFERTE

C - Dio onnipotente, la passione del tuo unico Figlio affretti il giorno del tuo perdono; non lo meritiamo per le nostre opere, ma l'ottenga dalla tua misericordia questo unico mirabile sacrificio. Per Cristo nostro Signore.         A - Amen.

Prefazio  Domenica delle Palme M.R. pag. 124

 

C - Il Signore sia con voi.

A - E con il tuo spirito.

C - In alto i nostri cuori.

A - Sono rivolti al Signore.

C - Rendiamo grazie al Signore nostro Dio. A - E cosa buona e giusta.

C - E veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre Santo, Dio onnipotente ed eterno, per Cristo nostro Signore. Egli che era senza peccato, accettò la passione per noi peccatori e, consegnandosi a un'ingiusta condanna, portò il peso dei nostri peccati. Con la sua morte lavò le nostre colpe e con la sua risurrezione ci acquistò la salvezza. E noi, uniti agli angeli del cielo, innalziamo a te il nostro canto, e proclamiamo insieme la tua lode: TUTTI - Santo, Santo, Santo...

Preghiera Eucaristica II MR p. 424

 

C - Padre veramente santo, fonte di ogni santità, santifica questi doni con l'effusione del tuo Spirito, perché diventino per noi il corpo e e il sangue di Gesù Cristo nostro Signore. Egli, offrendosi libe­ramente alla sua passione, prese il pane e rese grazie, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli, e disse:

PRENDETE, E MANGIATENE TUTTI: QUESTO È IL MIO CORPO OFFERTO IN SACRIFICIO PER VOI.

Dopo la cena, allo stesso modo, prese il calice e rese grazie, lo diede ai suoi discepoli, e disse: PRENDETE, E BEVETENE TUTTI: QUESTO È IL CALICE DEL MIO SANGUE PER LA NUOVA ED ETERNA ALLEANZA, VERSATO PER VOI E PER TUTTI IN REMISSIONE DEI PECCATI.

FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.

C - Mistero della fede.

A - Annunziamo la tua morte, Signore, procla­miamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua  venuta.

C - Celebrando il memoriale della morte e risurre­zione del tuo Figlio, ti offriamo, Padre, il pane della vita e il calice della salvezza, e ti rendiamo grazie perché ci hai resi degni di stare alla tua presenza a compiere il servizio sacerdotale. Ti preghiamo umilmente: per la comunione al Corpo e al Sangue di Cristo, lo Spirito Santo ci riunisca in un solo corpo. Ricordati, Padre, della tua Chiesa diffusa su tutta la terra e qui convocata nel giorno in cui Cristo ha vinto la morte e ci ha resi partecipi della sua vita immortale: rendila perfetta nell'amore in unione con il nostro papa N., il nostro vescovo N., i presbiteri e i diaconi. Ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle che si sono addormentati nella speranza della risurrezione e, nella tua misericordia, di tutti i defunti: ammettili alla luce del tuo volto. Di noi tutti abbi misericordia, donaci di aver parte alla vita eterna, insieme con la beata Maria, Vergine e Madre di Dio, san Giuseppe, suo sposo, gli apostoli [, san N.: santo del giorno o patrono] e tutti i santi che in ogni tempo ti furono graditi, e in Gesù Cristo tuo Figlio canteremo la tua lode e la tua gloria. Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli.

A - Amen.

Riti di Comunione  

(PAROLE DI INTRODUZIONE)

TUTTI - Padre nostro, che sei nei cieli, sia santi­ficato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male.

C - Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni, e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e venga il nostro salvatore Gesù Cristo.

C - Signore Gesù Cristo, che hai detto ai tuoi apostoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace», non guardare ai nostri peccati, ma alla fede della tua Chiesa, e donale unità e pace secondo la tua volontà. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. A - Amen.

C - La pace del Signore sia sempre con voi.

A - E con il tuo spirito.

C - In Cristo, che ci ha resi tutti fratelli con la sua croce, scambiatevi il dono della pace.

A - (MENTRE SI SPEZZA IL PANE) Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona a noi la pace.

C - Ecco l'Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell'Agnello.

A - O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di' soltanto una parola e io sarò salvato.

Antifona alla Comunione Mt 26.42;  

Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà.

   

 

Dopo la Comunione  

C - Preghiamo. O Padre, che ci hai nutriti con i tuoi santi doni, e con la morte del tuo Figlio ci fai sperare nei beni in cui crediamo, fa' che per la sua risur­rezione possiamo giungere alla meta della nostra speranza. Per Cristo nostro Signore.

A - Amen.

   

RITI DI CONCLUSIONE

   

RITI DI CONCLUSIONE

C - Il Signore sia con voi. A - E con il tuo spirito.

ORAZIONE SUL POPOLO

C - Volgi lo sguardo, o Padre, su questa tua famiglia per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei malfattori e a subire il supplizio della croce. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

A - Amen.

C - E la benedizione di Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre.

A - Amen.

C - Glorificate il Signore con la vostra vita. Andate in pace.

A - Rendiamo grazie a Dio.

   

La Settimana Santa

IL TRIDUO PASQUALE

   

Dalla celebrazione di questa domenica "delle Palme" o "di Passione", fino a tutta la Domenica di Pasqua, siamo invitati a seguire Gesù, quasi ora dopo ora, negli eventi della sua ultima Pasqua a Gerusalemme.

NEI PRIMI TRE GIORNI della Settimana Santa

In molte chiese c'è l'adorazione solenne, chiamata "delle quaranta ore".

IL GIOVEDÌ SANTO

Si celebrano soltanto la Messa Crismale e la Messa nella Cena del Signore; non ci sono altre Messe ne-anche per i funerali.

Al mattino, alle ore 9, MESSA CRISMALE nella chiesa Cattedrale: il Vescovo celebra l'Eucaristia con i sacerdoti della Diocesi. C'è la benedizione degli Oli Santi: l'Olio dei Catecumeni, per l'unzione prima del Battesimo; l'Olio degli Infermi per l'unzione dei malati; il Santo Crisma per la unzione dei cresimandi e dei sacerdoti. I sacerdoti rinnovano le loro promesse sacerdotali. Sono presenti i diaconi, i ministri stra­ordinari della Comunione, le religiose, i religiosi, ministranti e rappresentanze di laici.

Il Triduo Pasquale

Alla sera, SANTA MESSA NELLA CENA DEL SIGNORE. Inizio del Triduo Sacro, centro di tutto l'anno li­turgico. Vengono rievocati gli avvenimenti dell'Ultima Cena, dell'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio. All'inizio vengono portati processionalmente gli Oli Santi. Dopo l'annuncio della Parola c'è la lavan­da dei piedi e la consegna dei frutti della colletta quaresimale "Un pane per amor di Dio". Al termine della Messa l'Eucaristia viene portata all'altare della reposizione; i fedeli sono invitati a sostare in adorazione.

VENERDÌ SANTO

CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL SIGNORE.

Giorno penitenziale di digiuno ed astinenza dalle carni. La celebrazione inizia con la lettura della Paro-la di Dio: in particolare la Passione secondo Giovanni. Segue l'orazione universale. Viene poi presentata ai fedeli la Croce: essi si accostano in segno di adorazione e la baciano. La distribuzione dell'Eucari­stia (conservata dal giorno precedente) conclude il rito.

SABATO SANTO

IL GRANDE SILENZIO. In questo giorno non ci sono celebrazioni liturgiche. È il giorno in cui il Figlio di Dio discende agli inferi e illumina tutta l'oscurità della morte. Prosegue il digiuno (facoltativo). La Chiesa vive l'attesa della Risurrezione.

PASQUA NELLA RISURREZIONE DEL SIGNORE

Veglia Pasquale: deve essere celebrata nella notte, più tardi di ogni altra celebrazione vespertina, non prima delle 21. In essa la Chiesa celebra l'annuncio fondamentale della sua fede: "Cristo è risorto!". La solenne liturgia prevede quattro momenti.

LA LITURGIA DELLA LUCE. Benedizione del fuoco nuovo, accensione del cero pasquale ed ingresso, nella chiesa buia, con il segno della luce: "Cristo Luce del mondo!". Viene cantato l'annuncio pasqua-le "Exultet".

LA LITURGIA DELLA PAROLA. Diverse letture bibliche rievocano i fatti salienti della storia della Salvezza. Prima della proclamazione del Vangelo della Risurrezione le campane (mute dalla sera del giovedì santo) annunciano, nel loro concerto di festa, l'Evento pasquale.

LA LITURGIA BATTESIMALE. Benedizione dell'acqua battesimale, amministrazione (molto opportuna) dei Battesimi, rinnovazione delle promesse battesimali dei fedeli.

LA LITURGIA EUCARISTICA. II culmine della celebrazione pasquale: Cristo risorto è vivo in mezzo al suo popolo, si offre al Padre, diventa cibo nel cammino della vita.

Domenica di Pasqua: "Questo è il giorno di Cristo Signore, alleluja, alleluja!". II Signore è risorto! Da oggi, per cinquanta giorni, la Chiesa celebra il fondamento della sua fede.

   

CANTI

   

OSANNA AL FIGLIO DI DAVID (Ldp 258 o 195)

Rit. - Osanna al Figlio di David, Osanna al Re­dentor.

Apritevi, o porte eterne / avanzi il Re della gloria,/ adorin cielo e terra / l'eterno suo poter.

Rit. - Osanna al Figlio di David, Osanna al Re­dentor.

LE FOLLE DEGLI EBREI

Antifona - Le folle degli Ebrei, portando rami d'ulivo, andavano al Signore e acclamavano a gran voce: Osanna nell'alto del cieli.

OPPURE, IN GREGORIANO:

Pueri Hebraeorum portantes ramos olivarum, obviaverunt Domino, clamantes et dicentes: Hosanna in excelsis.

QUEST'ANTIFONA SI PUÒ, EVENTUALMENTE, ALTERNARE CON LE STROFE DEL SALMO 23.

Del Signore è la terra e quanto contiene, * l'universo e i suoi abitanti. E lui che l'ha fondata sui mari " e sui fiumi l'ha stabilita. Rit.

Chi salirà il monte del Signore? * Chi starà nel suo luogo santo? Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna, * chi non giu­ra a danno del suo prossimo. Rit.

Egli otterrà benedizione dal Signore, * giustizia da Dio sua salvezza. Ecco la generazione che lo cerca, " che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. Rit. Sollevate, porte, i vostri frontali, alzatevi, porte antiche, * ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? " Il Signore forte e potente, il Signore potente in battaglia. Rit.

Sollevate, porte i vostri frontali, alzatevi porte antiche, * ed entri il re della gloria. Chi è questo re della gloria? " Il Signore degli eserciti è il re del-la gloria. Rit.

Antifona - Le folle degli Ebrei lungo la strada stendevano i mantelli, e acclamavano a gran voce: Osanna al Figlio di Davide. Benedetto colui che viene nel nome del Signore.

CHRISTUS VINCIT (Ldp 105)

Christus vincit! Christus regnat! Christus, Chri­stus imperat!

Tempora bona veniant, pax Christi veniat, Re­gnum Christi veniat!

Christus vincit! Christus regnat! Christus, Chri­stus imperat!

GLORIA A CRISTO (LdP 52 o 48)

1. Gloria a Cristo, splendore eterno del Dio vivente! Rit. - Gloria a te, Signor!

2. Gloria a Cristo, sapienza eterna del Dio vivente!

3. Gloria a Cristo, Parola eterna del Dio vivente!

4. Gloria a Cristo, che illumina e guida i figli di Dio!

5. Gloria a Cristo, venuto nel mondo a nostra salvezza!

6. Gloria a Cristo, che muore e risorge per tutti i fratelli!

LAUDA SION SALVATOREM (F. Caudana)

Lauda, Sion, Salvatorem, lauda ducem et pasto-rem, in hymnis et canticis.

Sit laus piena, sit sonora, sit jucunda, sit decora mentis iubilatio.

Christus vincit, Christus regnat, Christus im­perat! (bis)

SIGNORE DIO          (LdP 299 o 226)

1. Signore Dio in te confido: tu sei speranza del mio cuor. Nell'ansie mie a te m'affido; vicino a te non ho timor.

Rit. - In te fidente non cadrò; al gaudio eterno giungerò.

2. Tu sei mio gaudio, mia fortezza, del tuo amor non mi privar. Da te io spero la salvezza; non sia vano il mio sperar. Rit.

DOLCE SIGNORE (LdP 298 o 225)

Dolce Signore, nostro Salvatore, e tristemente tra-dito e abbandonato, noi peccatori ti abbiamo amareggiato: pietà, Signore!

Dolce Signore, mite e innocente, e duramente colpito e flagellato, noi peccatori ti abbiamo tormentato: pietà, Signore!

NELL'ULTIMA GRAN CENA        (LdP 308 o 236)

1. Nell'ultima gran cena, la notte che, tradito, ti vide, redentor, a noi tuo Sangue e Corpo donasti in sacrificio nel tempo fino al tuo tornar.

2. Memoria della morte e di risurrezione è segno di unità; ci colma d'ogni grazia, ci dà pegno di gloria, è sacramento di pietà.

IL SIGNORE È IL MIO PASTORE (LdP 81)

1. II Signore è il mio pastore nulla manca ad ogni attesa, in verdissimi prati mi pasce, mi disseta a placide acque.

2. E il ristoro dell'anima mia, in sentieri diritti mi guida per amore del santo suo nome. Dietro Lui mi sento sicuro.

3. Pur se andassi per valle oscura, non avrò a te-mere alcun male perché sempre mi sei vicino, mi sostieni col tuo vincastro.

4. Quale mensa per me tu prepari sotto gli occhi dei miei nemici, e di olio mi ungi il capo: il mio calice è colmo d'ebbrezza.

5. Bontà e grazia mi sono compagne quanto dura il mio cammino, io starò nella casa di Dio lungo tutto il migrare dei giorni.

MISTERO DELLA CENA    (LdP 95 o 89)

1. Mistero della Cena è il Corpo di Gesù. Mistero della Croce è il Sangue di Gesù. E questo pane e vino è Cristo in mezzo ai suoi. Gesù risorto e vivo sarà sempre con noi.

2. Mistero della Chiesa è il Corpo di Gesù. Mi­stero della pace è il Sangue di Gesù. Il pane che mangiamo fratelli ci farà. Intorno a questa mensa l'amore crescerà.

   
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