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VENERDI' SANTO "PASSIONE DEL SIGNORE"
15 aprile 2022 - Anno C
(27) |
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La forza di portare la croce |
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"Ricordando
che durante i giorni della sua vita terrestre Gesù «offrì preghiere e
suppliche con forti grida e lacrime a colui che poteva liberarlo da
morte e fu esaudito per la sua pietà», ossia che fu esaudito non con
l'essere liberato dalla morte di croce, ma proprio con l'essere
immolato, possiamo comprendere in quale modo anche noi siamo esauditi
quando non veniamo liberati dalla sofferenza.
Riceviamo
anche noi, dallo Spirito, la forza di obbedire al Padre fino in fondo,
fino alla perdita di tutto, condizione indispensabile per entrare nel
dinamismo dell'amore divino, per essere partecipi del sacrificio
redentore di Cristo obbediente in ogni giorno della nostra vita, in ogni
incontro che abbiamo con l'uomo messo alla prova oggi."
(A.M.
Canopi) |
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CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE DEL
SIGNORE |
ORAZIONE |
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IL
CELEBRANTE CON I MINISTRI ENTRA IN SILENZIO NELLA CHIESA E SI PROSTRA
DAVANTI ALL'ALTARE. QUINDI RECITA L'ORAZIONE.
C -
Ricordati, Padre, della tua misericordia; santifica e proteggi sempre
questa tua famiglia, per la quale Cristo, tuo Figlio, inaugurò nel suo
sangue il mistero pasquale. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
A - Amen.
OPPURE
C - O Dio,
che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla
morte, eredità dell'antico peccato trasmessa a tutto il genere umano,
rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi,
per la nostra nascita, l'immagine dell'uomo terreno, così per l'azione
del tuo Spirito, fa' che portiamo l'immagine dell'uomo celeste. Per
Cristo nostro Signore.
A - Amen. |
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LITURGIA DELLA PAROLA |
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Egli è stato trafitto per le nostre colpe |
Dal libro
del profeta lsaìa (52,13‑53,12) |
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Ecco, il mio servo avrà
successo, sarà onorato, esaltato e innalzato grandemente. Come molti si
stupirono di lui — tanto era sfigurato per essere d'uomo il suo aspetto
e diversa la sua for-ma da quella dei figli dell'uomo —, così si
meraviglieranno di lui molte nazioni; i re davanti a lui si chiuderanno
la bocca, poiché vedranno un fatto mai a essi raccontato e
comprenderanno ciò che mai avevano udito. Chi avrebbe creduto al nostro
annuncio? A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? E
cresciuto come un virgulto davanti a lui e come una radice in terra
arida. Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non
splendore per poterci piacere. Disprezzato e reietto da-gli uomini, uomo
dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si
copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo al-cuna stima. Eppure
egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri
dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli
è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre
iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le
sue piaghe noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo sperduti come un
gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su
di lui l'iniquità di noi tutti. Maltrattato, si lasciò umiliare e non
aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora
muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Con
oppressione e ingiusta sentenza fu tolto di mezzo; chi si affligge per
la sua posterità? Sì, fu eliminato dalla terra dei viventi, perla colpa
del mio popolo fu percosso a morte. Gli si diede sepoltura con gli empi,
con il ricco fu il suo tumulo, sebbene non avesse commesso violenza né
vi fosse inganno nella sua bocca. Ma al Signore è piaciuto prostrarlo
con dolori. Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,
vedrà una discendenza, vivrà a lungo, si compirà per mezzo suo la
volontà del Signore. Dopo il suo intimo tormento vedrà la luce e si
sazierà della sua conoscenza; il giusto mio servo giustificherà molti,
egli si addosserà le loro iniquità. Perciò io gli darò in premio le
moltitudini, dei potenti egli farà bottino, perché ha spogliato se
stesso fino alla morte ed è stato annoverato fra gli empi, mentre egli
portava il peccato di molti e intercedeva per i colpevoli. Parola di
Dio.
A - Rendiamo grazie a Dio. |
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Salmo Responsoriale Salmo 30
(31) |
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Rit. -
Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito.
In te,
Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso; difendimi per la tua
giustizia. Alle tue mani affido il mio spirito; tu mi hai riscattato,
Signore, Dio fedele. Rit.
Sono il
rifiuto dei miei nemici e persino dei miei vicini, il terrore dei miei
conoscenti; chi mi vede per strada mi sfugge. Sono come un morto,
lontano dal cuore; sono come un coccio da gettare. Rit.
Ma io
confido in te, Signore; dico: «Tu sei il mio Dio, i miei giorni sono
nelle tue mani». Liberami dalla mano dei miei nemici e dai miei
persecutori. Rit.
Sul tuo
servo fa' splendere il tuo volto, salvami per la tua misericordia. Siate
forti, rendete saldo il vostro cuore, voi tutti che sperate nel Signore.
Rit. |
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Cristo imparò l'ubbidienza e divenne causa
di salvezza per tutti coloro che gli obbediscono. |
Dalla
lettera agli Ebrei 4,14‑16;5,7‑9) |
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Fratelli, poiché abbiamo un
sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio
di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo
un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze:
egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il
peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono del-la grazia
per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al
momento opportuno. [Cristo, infatti,] nei giorni della sua vita
terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a Dio
che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne
esaudito. Pur essendo Figlio, imparò l'obbedienza da ciò che patì e,
reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che
gli obbediscono. Parola di Dio.
A - Rendiamo grazie a Dio. |
Canto al Vangelo Cf Fil.
2,8-9 |
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Rit. -
Gloria e lode a te, Cristo Signore!
Per noi
Cristo si è fatto obbediente fino alla morte e a una morte di cuore.'
Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni
nome.
Rit. -
Gloria e lode a te, Cristo Signore! |
Vangelo Gv 18,1 ‑19,42) |
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* = Gesù; C =
Cronista; A = Altri personaggi; F = Folla, più persone.
Passione di nostro Signore
Gesù Cristo secondo Giovanni.
Catturarono Gesù e lo
legarono
C In quel tempo, Gesù uscì
con i suoi discepoli al di là del torrente Cèdron, dove c'era un
giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il
traditore, conosceva quel luogo, perché Gesù spesso si era trovato là
con i suoi discepoli. Giuda dunque vi andò, dopo aver preso un gruppo di
soldati e alcune guardie fornite dai capi dei sacerdoti e dai farisei,
con lanterne, fiaccole e armi. Gesù allora, sapendo tutto quello che
doveva accadergli, si fece innanzi e disse loro: *«Chi cercate?». C Gli
risposero: F «Gesù, il Nazareno». C Disse loro Gesù: *«Sono io!». C Vi
era con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse loro «Sono io»,
indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: *«Chi
cercate?». C Risposero: F «Gesù, il Nazareno». C Gesù replicò: *«Vi ho
detto: Sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano»,
C perché si compisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto
nessuno di quelli che mi hai dato». Allora Simon Pietro, che aveva una
spada, la trasse fuori, colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò
l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a
Pietro: *«Rimetti la spada nel fodero: il calice che il Padre mi ha
dato, non dovrò berlo?».
Lo condussero prima da Anna
C Allora i soldati, con il
comandante e le guardie dei Giudei, catturarono Gesù, lo legarono e lo
condussero prima da Anna: egli infatti era suocero di Caifa, che era
sommo sacerdote quell'anno. Caifa era quello che aveva consigliato ai
Giudei: «E conveniente che un solo uomo muoia per il popolo». Intanto
Simon Pietro seguiva Gesù insieme a un altro discepolo. Questo
discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote ed entrò con Gesù nel
cortile del sommo sacerdote. Pietro invece si fermò fuori, vicino alla
porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò
fuori, parlò alla portinaia e fece entrare Pietro. E la giovane
portinaia disse a Pietro: A «Non sei anche tu uno dei discepoli di
quest'uomo?». C Egli rispose: A «Non lo sono». C Intanto i servi e le
guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano;
anche Pietro stava con loro e si scaldava. Il sommo sacerdote, dunque,
interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e al suo insegnamento. Gesù
gli rispose: *«lo ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato
nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho
mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che
hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto».
C Appena detto questo, una delle guardie presenti diede uno schiaffo a
Gesù, dicendo: A «Così rispondi al sommo sacerdote?». C Gli rispose
Gesù: *«Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato
bene, perché mi percuoti?». C Allora Anna lo mandò, con le mani legate,
a Caifa, il sommo sacerdote.
Non sei anche tu uno dei
suoi discepoli? Non lo sono!
Intanto Simon Pietro stava
lì a scaldarsi. Gli dissero: A «Non sei anche tu uno dei suoi
discepoli?». C Egli lo negò e disse: A «Non lo sono». C Ma uno dei
servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva
tagliato l'orecchio, disse: A «Non ti ho forse visto con lui nel
giardino?». C Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Il mio regno non è di questo
mondo
Condussero poi Gesù dalla
casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entra-re nel
pretorio, per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Pilato dunque
uscì verso di loro e domandò: A «Che accusa portate contro
quest'uomo?». C Gli risposero: F «Se costui non fosse un malfattore, non
te l'avremmo consegnato». C Allora Pilato disse loro: A «Prendetelo voi
e giudicatelo secondo la vostra Legge!». C Gli risposero i Giudei: F «A
noi non è consentito mettere a morte nessuno». C Così si compivano le
parole che Gesù ave-va detto, indicando di quale morte doveva morire.
Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: A
«Sei tu il re dei Giudei?». C Gesù rispose: .D «Dici questo da te,
oppure altri ti hanno parlato di me?». C Pilato disse: A «Sono forse io
Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me.
Che cosa hai fatto?». C Rispose Gesù: *«II mio regno non è di questo
mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero
combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è
di quaggiù». C Allora Pilato gli disse: A «Dunque tu sei re?». C
Rispose Gesù: * «Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per
questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla verità.
Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce». C Gli dice Pilato: A «Che
cos'è la verità?». C E, detto questo, uscì di nuovo verso i Giudei e
disse loro: A «lo non trovo in lui col-pa alcuna. Vi è tra voi l'usanza
che, in occasione della Pasqua, io rimetta uno in libertà per voi:
volete dunque che io rimetta in libertà per voi il re dei Giudei?». C
Allora essi gridarono di nuovo: F «Non costui, ma Barabba!». C Barabba
era un brigante.
Salve, re dei Giudei!
Allora Pilato fece prendere
Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di
spine, gliela posero sul capo e gli misero ad-dosso un mantello di
porpora. Poi gli si avvicinavano e dicevano: F «Salve, re dei Giudei!».
C E gli davano schiaffi. Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: A
«Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui
colpa alcuna». C Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il
mantello di porpora. E Pilato disse loro: A «Ecco l'uomo!». C Come lo
videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: F «Crocifiggilo!
Crocifiggilo!». C Disse loro Pi-lato: A «Prendetelo voi e
crocifiggetelo; io in lui non trovo colpa». C Gli risposero i Giudei: F
«Noi abbiamo una Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è
fatto Figlio di Dio». C All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più
paura. Entrò di nuovo nel pretorio e disse a Gesù: A «Di dove sei tu?».
C Ma Gesù non gli E diede risposta. Gli disse allora Pilato: A «Non mi
parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di
metterti in croce?». C Gli rispose Gesù: o «Tu non avresti alcun potere
su di me, se ciò non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha
consegnato a te ha un peccato più grande».
Via! Via! crocifiggilo!
C Da quel momento Pilato
cercava di metterlo in libertà. Ma i Giudei gridarono: F «Se liberi
costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si mette contro
Cesare». C Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e
sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà.
Era la Parascève della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai
Giudei: A «Ecco il vostro re!». C Ma quelli gridarono: F «Via! Via!
Crocifiggilo!». C Disse loro Pilato: A «Metterò in croce il vostro re?».
C Risposero i capi dei sacerdoti: F «Non abbiamo altro re che Cesare».
C Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Lo crocifissero e con lui
altri due
Essi presero Gesù ed egli,
portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico
Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e
uno dall'altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la
fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei
Giudei». Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove
Gesù fu crocifisso era vicino alta città; era scritta in ebraico, in
latino e in greco. I capi dei sacerdoti dei Giudei dissero allora a
Pilato: F «Non scrivere: "Il re dei Giudei", ma: "Costui ha detto: lo
sono il re dei Giudei"». C Rispose Pilato: A «Quel che ho scritto, ho
scritto».
Si sono divisi tra loro le
mie vesti
C I soldati poi, quando
ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti, ne fecero quattro parti –
una per ciascun soldato –, e la tunica. Ma quella tunica era senza
cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra
loro: F «Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca». C Così si
compiva la Scrittura, che dice: "Si sono divisi tra loro le mie vesti e
sul-la mia tunica hanno gettato la sorte". E i soldati fecero così.
Ecco tuo Figlio! Ecco tua
madre!
Stavano presso la croce di
Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria
di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo
che egli amava, disse alla madre: *«Donna, ecco tuo figlio!». C Poi
disse al discepolo: *«Ecco tua madre!». C E da quell'ora il discepolo
l'accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era
compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». C Vi era
lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto,
in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso
l'aceto, Gesù disse: o «E compiuto!». C E, chinato il capo, consegnò lo
spirito.
(QUI SI GENUFLETTE E SI FA
UNA BREVE PAUSA)
E subito ne uscì sangue e
acqua
Era il giorno della
Parascève e i Giudei, per-ché i corpi non rimanessero sulla croce
durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –,
chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati
via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all'uno e all'altro
che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù,
vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei
soldati con una lancia gli col-pi il fianco, e subito ne usci sangue e
acqua. Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera;
egli sa che dice il vero, per-ché anche voi crediate. Questo infatti
avvenne perché si compisse la Scrittura: «Non gli sarà spezzato alcun
osso». E un altro passo della Scrittura dice ancora: «Volgeranno Io
sguardo a colui che hanno trafitto».
Presero il corpo di Gesù e
lo avvolsero con teli insieme ad aromi
Dopo questi fatti Giuseppe
di Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei
Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo
concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche
Nicodèmo – quello che in precedenza era andato da lui di notte – e
portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di aloe. Essi presero
allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come
usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. Ora, nel luogo dove era
stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo,
nel quale nessuno era stato ancora posto. Là dunque, poiché era il
giorno della Parascève dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino,
posero Gesù.
Parola del Signore.
A - Lode a te o Cristo. |
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Omelia |
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Preghiera universale
LA
PREGHIERA UNIVERSALE E' UN MOMENTO TIPICO DELLA AZIONE LITURGICA DEL
VENERDÌ SANTO: DAVANTI A COLUI CHE HA ALLARGATO LE BRACCIA ED È STATO
INNALZATO IN CROCE PER RIUNIRE TUTTI, LA CHIESA FA PROPRIE LE
INTENZIONI DI GESÙ E PREGA PER TUTTI.
I. PER LA SANTA CHIESA
Preghiamo,
fratelli carissimi, per la santa Chiesa di Dio: il Signore le conceda
unità e pace, la protegga su tutta la terra, e doni a noi, in una vita
serena e tranquilla, di render gloria a Dio Padre onnipotente.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, che hai rivelato in Cristo la tua gloria a tutte
le genti, custodisci l'opera della tua misericordia, perché la tua
Chiesa, diffusa su tutta la terra, perseveri con saldezza di fede nella
confessione del tuo nome.
Per Cristo
nostro Signore.
A - Amen.
II. PER IL PAPA
Preghiamo
il Signore per il nostro Santo Padre il papa Benedetto: il Signore Dio
nostro, che lo ha scelto nell'ordine episcopale, gli conceda vita e
salute e lo conservi alla sua santa Chiesa, come guida e pastore del
popolo santo di Dio.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, sapienza che reggi l'uni-verso, ascolta la tua
famiglia in preghiera, e custodisci con la tua bontà il papa che tu hai
scelto per noi, perché il popolo cristiano, da te affidato alla sua
guida pastorale, progredisca sempre nella fede. Per Cristo nostro
Signore.
A - Amen.
III. PER TUTTI GLI ORDINI SACRI E PER TUTTI
I FEDELI
Preghiamo
per il nostro vescovo Giuseppe, per tutti i vescovi, i presbiteri e i
diaconi, per tutti coloro che svolgono un ministero nella Chiesa e per
tutto il popolo di Dio.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno che con il tuo Spirito guidi e santifichi tutto
il corpo della Chiesa, accogli le preghiere che ti rivolgiamo, perché
secondo il dono della tua grazia tutti i membri della comunità nel loro
ordine e grado ti possano fedelmente servire.
Per Cristo
nostro Signore. A - Amen.
IV. PER I CATECUMENI
Preghiamo
per i [nostri] catecumeni: il Signore Dio nostro illumini i loro cuori e
apra loro la porta della sua misericordia, perché mediante l'acqua del
Battesimo ricevano il perdono di tutti i peccati e siano incorporati in
Cristo Gesù, nostro Signore.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, che rendi la tua Chiesa sempre feconda di nuovi
figli, aumenta nei [nostri] catecumeni l'intelligenza della fede,
perché, nati a vita nuova nel fonte battesimale, siano accolti fra i
tuoi figli di adozione.
Per Cristo
nostro Signore.
A - Amen.
V. PER L'UNITÀ DEI CRISTIANI
Preghiamo
per tutti i fratelli che credono in Cristo: il Signore Dio nostro
conceda loro di vivere la verità che professano e li raduni e li
custodisca nell'unica sua Chiesa.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, che riunisci i dispersi e li custodisci
nell'unità, guarda benigno al gregge del tuo Figlio, perché coloro che
sono stati consacrati da un solo Battesimo formino una sola famiglia nel
vincolo dell'amore e della vera fede.
Per Cristo
nostro Signore.
A - Amen.
VI. PER GLI EBREI
Preghiamo
per gli Ebrei: Il Signore Dio nostro, che li scelse primi fra tutti gli
uomini ad accogliere la sua parola, li aiuti a progredire sempre
nell'amore del suo nome e nella fedeltà alla sua alleanza.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, che hai fatto le tue pro-messe ad Abramo e alla
sua discendenza, ascolta la preghiera della tua Chiesa, perché il popolo
primogenito della tua alleanza possa giungere alla pienezza della
redenzione.
Per Cristo
nostro Signore.
A - Amen.
VII. PER I NON CRISTIANI
Preghiamo
per coloro che non credono in Cristo, perché illuminati dallo Spirito
Santo, possano entrare anch'essi nella via della salvezza.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, fa' che gli uomini che non conoscono il Cristo
possano conoscere la verità camminando alla tua presenza in sincerità di
cuore, e a noi tuoi fedeli concedi di entrare profondamente nel tuo
mistero di salvezza e di viverlo con una carità sempre più grande tra
noi, per dare al mondo una testimonianza credibile del tuo amore. Per
Cristo nostro Signore.
A - Amen.
VIII.
PER COLORO CHE NON CREDONO IN DIO
Preghiamo
per coloro che non credono in Dio, per-ché, vivendo con bontà e
rettitudine di cuore, giungano alla conoscenza del Dio vero.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, tu hai messo nel cuore degli uomini una così
profonda nostalgia di te, che solo quando ti trovano hanno pace: fa'
che, al di là di ogni ostacolo, tutti riconoscano i segni della tua
bontà e, stimolati dalla testimonianza della nostra vita, abbiano la
gioia di credere in te, unico vero Dio e padre di tutti gli uomini.
Per Cristo
nostro Signore.
A - Amen.
IX. PER I GOVERNANTI
Preghiamo
per coloro che sono chiamati a governare la comunità civile, perché il
Signore Dio nostro illumini la loro mente e il loro cuore a cercare il
bene comune nella vera libertà e nella vera pace.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, nelle tue mani sono le speranze degli uomini e i
diritti di ogni popolo: assisti con la tua sapienza coloro che ci
governa-no, perché, con il tuo aiuto, promuovano su tutta la terra una
pace duratura, il progresso sociale e la libertà religiosa.
Per Cristo
nostro Signore.
A - Amen.
X. PER I TRIBOLATI
Preghiamo,
fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo da
ogni disordine: allontani le malattie, scacci la fame, renda libertà ai
prigionieri, giustizia agli oppressi, conceda sicurezza a chi viaggia,
il ritorno ai lontani da casa, la salute agli ammalati, ai morenti la
salvezza eterna.
(PREGHIERA
IN SILENZIO)
Dio
onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati,
ascolta il grido dell'umanità sofferente, perché tutti si rallegrino di
avere ricevuto nelle loro necessità il soccorso della tua misericordia.
Per Cristo
nostro Signore.
A - Amen. |
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ADORAZIONE DELLA CROCE |
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FRA L'ULTIMA CENA
E LA CROCIFISSIONE DI GESÙ C'È UNA PROFONDA UNITÀ. QUESTA SERA NON SI
CELEBRA LA MESSA, MA LA CHIESA SENTE CHE SI PROLUNGA LA CENA DEL SIGNORE
CELEBRATA NEL GIOVEDÌ SANTO. IN QUESTO MOMENTO SIAMO INVITATI A VENERARE
LA CROCE.
VIENE
PROGRESSIVAMENTE PRESENTATA LA CROCE ALLA ADORAZIONE DEI PRESENTI
CANTANDO PER TRE VOLTE: |
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Ecco il legno della Croce, al quale fu
appeso il Cristo, Salvatore del mondo.
L'ASSEMBLEA
RISPONDE CANTANDO:
Venite, adoriamo.
QUINDI
TUTTI SI INGINOCCHIANO IN ADORAZIONE.
TUTTI SONO
INVITATI AD ACCOSTARSI ALLA CROCE PER INGINOCCHIAR-SI IN ADORAZIONE E
BACIARE IL CROCIFISSO.
CANTI PER
L'ADORAZIONE DELLA SANTA CROCE:
IN TE LA NOSTRA GLORIA (LdP306o234)
Rit. In te la nostra gloria, / o Croce del
Signo-re./ Per te salvezza e vita nel sangue redentor. / La Croce di
Cristo è nostra gloria, / salvezza e risurrezione.
Dio ci sia propizio e ci benedica, e per noi
illumini il suo volto. Sulla terra si conosca la sua via: la tua
salvezza in tutte le nazioni. Rit.
Si rallegrino, esultino le genti: nella
giustizia tu giudichi il mondo, nella rettitudine tu giudichi i popoli,
sulla terra governi le genti. Rit.
LAMENTI DEL SIGNORE I
1 e 2.
Popolo mio che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
guidato fuori dall'Egitto, e tu hai prepara-to la Croce al tuo
Salvatore.
2. Popolo
mio che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. Hàgios o
TheOs.
2. Sanctus
Deus.
1. Hàgios
ischyrós.
2. Sanctus
fortis.
1. Hàgios
athànatos, eléison himàs.
2. Sanctus
immortàlis, miserére nobis.
1 e 2.
Perché ti ho guidato quarant'anni nel deserto, ti ho sfamato con manna,
ti ho introdotto in paese fecondo, tu hai preparato la Croce al tuo
Salvatore.
Hàgios o
Theós. Etc.
1 e 2. Che
altro avrei dovuto fare e non ti ho fatto? lo ti ho piantato, mia scelta
e florida vigna, ma tu mi sei divenuta aspra e amara: poiché mi hai
spento la sete con aceto, e hai piantato una lancia nel pet-to del tuo
Salvatore.
Hàgios o
Theós. Etc.
LAMENTI DEL SIGNORE II
1. lo per
te ho flagellato l'Egitto e i primogeniti suoi, e tu mi hai consegnato
per esser flagellato.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. Io ti ho
guidato fuori dall'Egitto e ho sommerso il faraone nel Mar Rosso, e tu
mi hai consegnato ai capi dei sacerdoti.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ho
aperto davanti a te il mare, e tu mi hai aperto con la lancia il
costato.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
fatto strada con la nube, tu mi hai condotto al pretorio di Pilato.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
nutrito con manna nel deserto, tu mi hai colpito con schiaffi e
flagelli.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
dissetato dalla rupe con acqua di salvezza, tu mi hai dissetato con
fiele e aceto.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo per
te ho colpito i re dei Cananei, tu hai colpito il mio capo con la canna.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. lo ti ho
posto in mano uno scettro regale, tu hai posto sul mio capo una corona
di spine.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
1. Io ti ho
esaltato con grande potenza, tu mi hai sospeso al patibolo della croce.
2. Popolo
mio, che male ti ho fatto? In che ti ho provocato? Dammi risposta.
INNO
1 e 2 Antifona
Crux
fidelis inter omnes arbor una nobilis:
nulla silva
talem profert, fronde, flore, germine.
Dulce
lignum, dulces clavos, dulce pondus sustinet.
O Croce di
nostra salvezza, albero tanto glorioso,
un altro
non v'é nella selva,
di rami e
di fronde a te uguale.
Per noi
dolce legno, che porti
appeso il
Signore del mondo.
Inno
Pange,
lingua, gloriosi lauream certaminis,
et super
crucis tropheo dic triumphum nobilem:
qualiter
Redemptor orbis immolatus vicerit.
-
Esalti
ogni lingua nel canto
lo
scontro e la grande vittoria,
e sopra
il trofeo della Croce
proclami il suo grande trionfo,
poiché
il Redentore del mondo
fu
ucciso e fu poi vincitore.
-
0 Croce
di nostra salvezza,
albero
tanto glorioso,
un
altro non v'é nella selva,
di rami
e di fronde a te uguale.
De
parentis protoplasti fraude Factor condolens,
quando
pomi noxialis in necem morsu ruit:
ipse
lignum tunc notavit, damna ligni ut solveret.
-
D'Adamo
comprese l'inganno
e
n'ebbe il Signore pietà,
quando
egli del frutto proibito
gustò e
la morte lo colse.
Un
albero scelse, rimedio
al male
dell'albero antico.
-
Per noi
dolce legno, che poni
appeso
il Signore del mondo.
Hoc
opus nostrae salutìs ordo depoposcerat;
multiformis proditoris ars ut artem falleret:
et
medelam ferret inde, hostis unde laeserat.
-
La
nostra salvezza doveva
venire
nel corso dei tempi,
doveva
divina sapienza
domare
l'antico nemico,
e
trarci a salvezza là dove
a noi
era giunto l'inganno.
-
0 Croce
di nostra salvezza,
albero
tanto glorioso,
un
altro non v'é nella selva,
di rami
e di fronde a te uguale.
Quando
venit ergo sacri pienitudo temporis,
missus
est ab arce Patris Natus, orbis Conditor;
atque
ventre virginali carne amictus prodiit.
-
E
quando il momento fu giunto
del
tempo fissato da Dio,
ci
venne qual dono del Padre
il
Figlio, Creatore del mondo;
agli
uomini venne, incarnato
nel
grembo di Vergine Madre.
-
Per noi
dolce legno, che poni
appeso
il Signore del mondo.
Felle
potus ecce languet: spina, clavi, lancea,
mite
corpus perforarunt, unda manat et cruor:
terra,
pontus, astra, mundus, quo lavantur flumine
-
Or ecco
l'aceto ed il fiele,
gli
sputi, la lancia ed i chiodi;
trafitto l'amabile corpo,
da cui
rosso sangue fluisce,
torrente che lava la terra,
il
mare, il cielo ed il mondo.
-
0 Croce
di nostra salvezza,
albero
tanto glorioso,
un
altro non v'è nella selva,
di rami
e di fronde a te uguale.
Flecte
ramos, arbor alta, tensa laxa viscera,
et
rigor lentescat ille, quem dedit nativitas:
et
superni membra Regis, tende miti stipite.
-
Or
piega i tuoi rami frondosi,
distendi le rigide fibre,
s'allenti quel rigido legno
che
porti con te per natura;
accogli
su un morbido tronco
le
membra del Cristo Signore.
-
Per noi
dolce legno, che porti
appeso
il Signore del mondo.
Sola
digna tu fuisti ferre mundi victimam:
atque
portum praeparare arca mundo naufrago:
quem
sacer cruor perunxit, fusus Agni corpore.
-
Tu
fosti l'albero degno
di
reggere il nostro riscatto
un
porto prepari per noi
come
arca salvezza del mondo,
del
mondo cosparso dal sangue
versato
dal Corpo del Cristo.
-
0 Croce
di nostra salvezza,
albero
tanto glorioso,
un
altro non v'è nella selva,
di rami
e di fronde a te uguale.
Sempiterna sit beatae Trinitati gloria:
aequa
Patri Filioque, par decus Paraclito:
Unius
Trinique nomen laudet universitas. Amen
1 e
2. Al Padre sia gloria ed al Figlio,
e
gloria allo Spirito Santo;
eterna
sia gloria per sempre
all'Unico e Trino Signore;
il suo
amore il mondo ha redento,
e
sempre il suo amore lo salva. Amen.
TI SALUTO, O CROCE SANTA (LdP 312 0 240)
Rit.Ti saluto, o Croce santa, che portasti
il Redentor; gloria, lode, onor ti canta ogni lingua e ogni cuor.
1. Sei
vessillo glorioso di Cristo, sei salvezza del popol fedel, grondi sangue
innocente sul tristo che ti volle martirio crude]. Rit.
2. O
Agnello divino immolato sull'altar della croce, pietà! Tu, che togli del
mondo il peccato, salva l'uomo che pace non ha. Rit. |
|
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SANTA COMUNIONE |
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|
Il
celebrante dopo che ha portato il santissimo sacramento da luogo della
deposizione all'altare dice: |
|
|
C -
Obbedienti alla parola del Salvatore e formati al suo divino
insegnamento osiamo dire:
TUTTI -
Padre nostro, che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il
tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci
oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come
noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma
liberaci dal male.
C -
Liberaci, o Signore, da tutti i mali, concedi la pace ai nostri giorni,
e con l'aiuto della tua misericordia vivremo sempre liberi dal peccato e
sicuri da ogni turbamento, nell'attesa che si compia la beata speranza e
venga il nostro salvatore Gesù Cristo. A - Tuo il regno, tua la potenza
e la gloria nei secoli.
C - Beati
gli invitati alla mensa del Signore. Ecco l'Agnello di Dio, che toglie i
peccati del mondo.
A -
Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa: ma di' soltanto
una parola e io sarò salvato. |
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DOPO LA COMUNIONE |
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|
C -
Preghiamo. (PAUSA DI PREGHIERA)
Dio
onnipotente ed eterno, che hai rinnovato il mondo con la gloriosa morte
e risurrezione del tuo Cristo, conserva in noi l'opera della tua
misericordia, perché la partecipazione a questo grande mistero ci
consacri per sempre al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. A -
Amen.
ORAZIONE SUL POPOLO
IL
SACERDOTE STENDENDO LE MANI VERSO IL POPOLO DICE:
C - Scenda,
o Padre, la tua benedizione su questo popolo, che ha commemorato la
morte del tuo Figlio nella speranza di risorgere con lui; venga il
perdono e la consolazione, si accresca la fede, si rafforzi la certezza
nella redenzione eterna. A - Amen.
L'ASSEMBLEA
SI SCIOGLIE IN SILENZIO. |
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CANTI |
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SIGNORE,
DOLCE VOLTO (LdP 297 o 224)
Signore,
dolce volto di pena e di dolor. O volto pien di luce colpito per amor.
Avvolto nella morte perduto sei per noi. Accogli il nostro pianto, o
nostro Salvator.
Nell'ombra
della morte resistere non puoi. O Verbo, nostro Dio, in croce sei per
noi. Nell'ora del dolore ci rivolgiamo a te. Accogli il nostro pianto, o
nostro Salvator.
O capo
insanguinato del dolce mio Signor, di spine incoronato, trafitto dal
dolor. Perché son sì spietati gli uomini con te? Ah, sono i miei
peccati! Gesù, pietà di me!
O CRISTO, TU REGNERAI (NCdP 514)
Rit. - O
Cristo, tu regnerai! O Croce, tu ci salverai!
1. II
Cristo crocifisso morendo ci riscattò.
La Croce
benedetta salvezza a noi portò.
2. Estendi
sopra il mondo il regno di santità: o Croce, sei sorgente di grazia e di
bontà.
3. Nei
nostri cuori infondi un fuoco di carità: tu, fonte del perdono, rinnova
l'umanità.
4. Cantiamo
lode e gloria a Cristo, il Redentor, e al Padre onnipotente in te,
Spirito d'Amor.
DOLCE SIGNORE (LdP 298 o 225)
Dolce
Signore, nostro Salvatore, e tristemente
I tradito e
abbandonato: noi peccatori ti abbiamo amareggiato: pietà, Signore. Dolce
Signore, mite e innocente, e duramente colpito e flagellato: noi
peccatori ti abbiamo tormentato: pietà, Signore.
Dolce
Signore, ora muori in croce, e la tua croce dà vita al mondo intero: noi
ti preghiamo, o nostro Salvatore: pietà, Signore!
NELL'ULTIMA (LdP 308 o 236)
Nell'ultima gran cena, / la notte che tradito / ti vide, Redentor, / a
noi tuo Sangue e Corpo / donasti in sacrificio / nel tempo fino al tuo
tornar. Memoria della morte / e di risurrezione / è segno di unità! /
Ci colma d'ogni grazia, / ci dà pegno di gloria, / è sacramento di
unità.
IL SIGNORE È IL MIO PASTORE (LdP
81)
1. II
Signore è il mio pastore nulla manca ad ogni attesa, in verdissimi prati
mi pasce, mi disseta a placide acque.
2. E il
ristoro dell'anima mia, in sentieri diritti mi guida per amore del santo
suo nome. Dietro Lui mi sento sicuro.
3. Pur se
andassi per valle oscura, non avrò a temere alcun male perché sempre mi
sei vicino, mi sostieni col tuo vincastro.
4. Quale
mensa per me tu prepari sotto gli occhi dei miei nemici, e di olio mi
ungi il capo: il mio calice è colmo d'ebbrezza.
5. Bontà e
grazia mi sono compagne quanto dura il mio cammino, io starò nella casa
di Dio lungo tutto il migrare dei giorni.
MISTERO DELLA CENA (LdP 95 o 89)
1. Mistero
della Cena è il Corpo di Gesù. Mistero della Croce è il Sangue di Gesù.
E questo pane e vino è Cristo in mezzo ai suoi. Gesù risorto e vivo sarà
sempre con noi.
2. Mistero
della Chiesa è il Corpo di Gesù. Mistero della pace è il Sangue di Gesù.
II pane che mangiamo fratelli ci farà. Intorno a questa mensa l'amore
crescerà.
SE MI VUOI SEGUIRE, ASCOLTA (LdP
308)
1. Se mi
vuoi seguire, ascolta: / la Croce d'ogni giorno prendi, / poi vieni ed
io ti guiderò.
Rit. -
Confido solo in te, speranza mia, Gesù! / Ti seguirò dovunque andrai, /
ti seguirò, e annuncerò la tua bontà.
2. II tuo
nome è scritto in cielo: la festa del Signore è pronta! / La via è breve
insieme a me. Rit.
TI SALUTO, O CROCE SANTA
Rit. - Ti
saluto, o Croce santa, / che portasti il Redentor; / gloria, lode, onor
ti canta / ogni lingua ed ogni cuor.
1. Sei
vessillo glorioso di Cristo, / sei salvezza del popol fedel. / Grondi
sangue innocente sul tristo / che ti volle martirio crudel. Rit.
2. 0
Agnello divino immolato/ sull'altar della croce pietà! / Tu che togli
dal mondo il peccato / salva l'uomo che pace non ha. Rit.
PURIFICAMI, O SIGNORE (LdP 283 o 211)
Rit. -
Purificami, o Signore, sarò più bianco del-la neve.
1. Pietà di
me, o Dio, nel tuo amore: nel tuo affetto cancella il mio peccato e
lavami da ogni mia colpa, purificami da ogni mio errore. Rit.
2. II mio
peccato, io lo riconosco; il mio errore mi è sempre dinanzi; contro te,
contro te solo ho peccato; quello che è male ai tuoi occhi io l'ho
fatto. Rit.
3. Così sei
giusto nel tuo parlare e limpido nel tuo giudicare; ecco, nella colpa
sono nato, peccatore mi ha concepito mia madre. Rit.
SIGNORE DIO (LdP 299 o 226)
1. Signore
Dio in te confido: / tu sei speranza del mio cuor. / Nell'ansie mie a te
m'affido; / vicino a te non ho timor.
Rit. - In
te fidente non cadrò; / al gaudio eterno giungerò.
2. Tu sei
mio gaudio, mia fortezza, / del tuo amor non mi privar./ Da te io spero
la salvezza; / non sia vano il mio sperar. Rit.
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