Sul sentiero dei profeti
Don Daniele Badiali (1962‑1997), iniziò
la sua attività a favore dei poveri da adolescente. Dopo il servizio
civile, partì per due anni a Chacas sulla Sierra Andina in Perù. Là si
fece chiaro in lui il desiderio di donare la vita come sacerdote. "Mi sono
innamorato di questo cammino per le persone che ho incontrato e che con la
loro vita mi hanno trasmesso la voglia di vivere con gli altri". Entrato
nel Seminario Regionale di Bologna e consacrato sacerdote, nel 1991 si
trovò, come prete Fidei donum Parroco di San Luis, sulle Ande. "La piaga
più grande che ho trovato qui è la mancanza di fede... porto dentro di me
il dolore di tanti giovani che hanno perso Dio. Essere preti oggi, vuol
dire essere profeti per il mondo attuale... e come gli antichi profeti
essere inascoltati, stare uníti a Dio con fatica, quando tutto il popolo
va da un'altra parte».
Una domenica, la jeep su cui viaggiava fu fermata da un malvivente che
puntò la pistola alla tempia di una ragazza. Don Daniele gridò: "Vengo io,
tu rimani!". Il suo corpo, avvolto in un lenzuolo, fu trovato due giorni
dopo, con un colpo alla testa.
Signore, che affidi alle nostre deboli mani il compito di portare agli
uomini il tuo Vangelo, accettaci così come siamo: sostieni le nostre
povertà col tuo Spirito di Fortezza e di Consolazione.