A Camp David, in America, i Presidenti Carter e Sadat e il Primo
Ministro Begin stanno lavorando per la pace nel Medio Oriente. Di pace
hanno fame e sete tutti gli uomini, specialmente i poveri che nei
turbamenti e nelle guerre pagano di più e soffrono di più; per questo
guardano con interesse e grande speranza al convegno di Camp David.
Anche il Papa ha pregato, fatto pregare e prega perché il Signore si
degni di aiutare gli sforzi di questi uomini politici. Io sono stato
molto ben impressionato dal fatto che i tre Presidenti abbiano voluto
pubblicamente esprimere la loro speranza nel Signore con la preghiera. I
fratelli di religione del Presidente Sadat sono soliti dire così: « c'è
una notte nera, una pietra nera e sulla pietra una piccola formica; ma
Dio la vede, non la dimentica ». Il Presidente Carter, che è fervente
cristiano, legge nel Vangelo: « Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi
sarà dato. Non un capello cadrà dalla vostra testa senza il Padre vostro
che è nei cieli ». E il Premier Begin ricorda che il popolo ebreo ha
passato un tempo momenti difficili e si è rivolto al Signore
lamentandosi dicendo: « Ci hai abbandonati, ci hai dimenticati! ». « No!
- ha risposto per mezzo di Isaia Profeta - può forse una mamma
dimenticare il proprio bambino? ma anche se succedesse, mai Dio
dimenticherà il suo popolo ». Anche noi che siamo qui,
abbiamo gli stessi sentimenti; noi siamo oggetti da parte di Dio di un
amore intramontabile. Sappiamo: ha sempre gli occhi aperti su di noi,
anche quando sembra ci sia notte. E' papà; più ancora è madre. Non vuol
farci del male; vuol farci solo del bene, a tutti. I figlioli, se per
caso sono malati, hanno un titolo di più per essere amati dalla mamma. E
anche noi se per caso siamo malati di cattiveria, fuori di strada,
abbiamo un titolo di più per essere amati dal Signore.
Con questi sentimenti io vi invito a pregare insieme al Papa per
ciascuno di noi, per il Medio Oriente, per l'Iran, per tutto il mondo.
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