Carissimo don Luigi,

   

                                               voglio fermare sulla carta questi pensieri che ancora girano per la mia testa e per il mio cuore, ora che ancora non si è spento l'entusiasmo per la bellissima giornata di oggi, ora che siamo ancora lontani dal rischio di dimenticare tutto.

Ho provato un'emozione molto forte, inspiegabilmente forte nel vedere mia figlia prendere la particola.

Un'impressione netta informava tutto quei momento: io non posso nulla per il bene di mia figlia. perché il bene di mia figlia non proviene da me, dal mio impegnarmi nel non farle mancare nulla. ma proviene proprio dalla sua libertà di abbandonarsi a questo semplice gesto.

Questo semplice gesto che è il lasciare entrare Gesù concretamente nella sua vita a partire da una concretezza come questa: il credere che quello che avvicinava alla bocca è davvero il corpo ed il sangue di nostro Signore che è morto e risorto per noi.

Questa è la salvezza, questo ciò che ci salva da una vita senza senso anche quando fosse ricca di tutto.

Per questo l'umile offerta che abbiamo donato come famiglia, vorrei venisse investita per le esigenze della parrocchia perché, quand'anche riuscissimo a far diventare meno poveri i poveri del mondo, ci accorgeremmo che abbiamo fatto certamente del bene, ma non è questo quello che cerca l'uomo. L'uomo cerca la Bellezza, la Verità e se è vero che, come Lei ha saputo dire durante la celebrazione, la Bellezza, la Verità, quando la si incontra, la si riconosce, per poterla riconoscere è importante che non manchino luoghi in cui questa viene annunciata, in cui si mantiene la possibilità di incontrarla: questa è la Chiesa, questa è la parrocchia come forma più vicina della Chiesa.

Grazie per l'aiuto che mi date nel lavoro impegnativo dell'educazione alla fede dei miei figli.

Con stima     

 
Borgo Piave,  15 aprile 2007 - giorno della 1^ Comunione di Bianca A. L.
   
 

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