Precisiamo...

In gennaio scade il termine delle iscrizioni per l’anno scolastico successivo. In questa occasione i genitori degli alunni e gli studenti delle Superiori sono invitati ad esprimere la loro scelta anche per l’insegnamento della religione cattolica. In particolare per l’iscrizione alla prima elementare, alla prima media e alla prima superiore. Per gli anni successivi deve essere considerata valida la scelta precedente, a meno che non si intenda modificarla. Invece nella scuola materna la scelta va fatta ogni anno.

Meglio la fatica che l'ignoranza.

Forse mai, come di questi tempi, il fatto religioso è diventato oggetto di discussione. L’argomento si ripresenta quando si parla del fondamentalismo, dei crocefissi staccati e riattaccati alle pareti delle scuole, di inviti al digiuno...

E se ne sentono di tutti i colori, perché ognuno ritiene di dover dire la sua, a prescindere dalle conoscenze che ha o che non ha.

Si trattasse semplicemente di quattro chiacchiere al bar o in treno, pazienza.

Per passare il tempo bisogna pur trovare qualche argomento. Tra qualche settimana, dopo l’Euro e la neve che non arriva, toccherà ai mondiali di calcio, e poi alla dieta per l’estate, e così via. Ma quando si parla di religione si va a toccare qualcosa di profondo e delicato. Qualcosa che investe la sfera intima delle persone, la cultura di un popolo, la sua storia e, oggi sempre di più e ovunque, la convivenza tra persone di diversa provenienza, di fedi differenti.

È doveroso, allora, chiedersi se si possa essere disinformati e trattare questi argomenti con superficialità. Le inesattezze e l’ignoranza possono ingenerare pericolosi atteggiamenti, come l’intolleranza violenta oppure il relativismo che annulla ogni identità.

Il mese di gennaio è tempo di iscrizioni alla scuola. Genitori e studenti dovranno scegliere anche se avvalersi o no dell’insegnamento della religione cattolica. Non si tratta di decidere se praticare o meno la religione cattolica ma se conoscere quanto sia parte della nostra cultura.

La presenza di questo insegnamento nella Scuola è legata a motivazioni culturali e pedagogiche. Ad ogni suo cittadino, la Repubblica italiana “nel quadro delle finalità della scuola» - offre l’opportunità di avvicinare il fatto religioso e valutarlo per il notevole rilievo culturale che esso ha nella storia dell’Italia. Nessuno, infatti, può ragionevolmente negare il peso dei principi del cattolicesimo nel patrimonio storico del popolo italiano.

Rinunciare a questo insegnamento è possibile e legittimo. Soprattutto quando ci sono di mezzo rispettabili motivi di coscienza o di diversa fede religiosa.

Ma lasciar perdere per ragioni meno profonde (un’ora buca o l’antipatia per qualche aspetto del cattolicesimo) potrebbe lasciare un vuoto culturale.

Nella vita, difficilmente si presenterà l’occasione di riempire tale vuoto.

Per questo, meglio una minifatica in più oggi, che dover domani riconoscere di non essere in grado di capire un fenomeno, di non riuscire a reggere un confronto con il diverso ed essere costretti a ripetere banalità, magari rabbiosi verso chi della propria identità sa tutto e ne va orgoglioso, anche se vive in un Paese dalle radici cattoliche.    indietro alla prima pagina