Un sovrano orientale riportò da un viaggio in Occidente una meridiana
per i suoi sudditi, che non conoscevano ancora le ore.
Quel regalo singolare cambiò la vita della gente del regno. I sudditi
impararono rapidamente a dividere la giornata in ore, guardando la
meridiana, e a suddividere il tempo. Diventarono puntuali, ordinati,
fidati, diligenti. Così, in pochi anni, si guadagnarono agiatezza e
ricchezza.
Quando il sovrano morì, i buoni e prosperi sudditi vollero erigere un
monumento che lo ricordasse degnamente.
E siccome la meridiana era il simbolo della bontà del re e l'origine
della loro ricchezza, pensarono di costruirle intorno un magnifico
tempio con una bella cupola dorata.
Quando il tempio fu completato e la cupola d'oro coprì la meridiana, i
raggi del sole naturalmente non poterono più raggiungerla.
Quel filo d'ombra che, grazie al sole, aveva segnato il tempo per i
cittadini naturalmente scomparve, insieme al punto d'orientamento
costituito dalla meridiana stessa.
Alcuni cittadini smisero di essere puntuali, altri tornarono ad essere
poco precisi, altri ancora si scordarono la diligenza. Ciascuno per la
sua strada senza badare al prossimo. E tutto il regno andò in rovina.
Intuitivo, no? Ma non stiamo facendo la stessa cosa oggi, chiudendo
Dio in una specie di museo o facendone un guardiano di cimiteri? |