domenica  15 aprile 2012

« NOI SIAMO QUI»

Questa è la storia di un ghetto che cessò di esistere, e di un uomo che faceva da sacrestano nella sinagoga. Costui, ogni mattina, prima di incominciare le pulizie dentro la sinagoga, saliva sul pulpito e gridava, con fierezza: «Sono venuto ad annunciarti, Signore dell'Universo, che noi siamo qui!».

Sul ghetto si abbatté la persecuzione razzista. Cominciarono le difficoltà, i linciaggi. Ma ogni mattina, il sacrestano saliva sul pulpito della sinagoga e gridava, qualche volta con ira: «Sono venuto ad annunciarti, che noi siamo qui!».

Venne il primo massacro, seguito da molti altri. Il sacrista ne usciva sempre indenne, e sempre si precipitava nella sinagoga per battere il pugno sul banco e gridare fino a spolmonarsi: «Vedi, Signore dell'Universo, siamo ancora qui!».

Dopo l'ultimo massacro, si ritrovò solo nella sinagoga deserta.

Ultimo ebreo vivente, salì sulla tribuna un'ultima volta. Alzò verso l'alto lo sguardo spento e mormorò con dolcezza infinita: «Vedi? Sono sempre qui».

Si fermò un istante, prima di aggiungere con voce roca e triste: «Ma tu, dove sei, tu?».

 

Per questo preghiamo. Preghiamo ogni giorno per dire a Dio: «Ricordati che io sono qui!». 

           
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