domenica  26 febbraio 2012

TRE RANOCCHI

Tre ranocchi curiosi si avventurarono un giorno fuori dello sta­gno dove erano sempre vissuti e cominciarono ad esplorare il mondo. Nei pressi dello stagno sorgeva una prospera fattoria.

I tre ranocchi cominciarono la loro esplorazione dall'aia. Ma due galline li scorsero e, felici di variare il menù, si avventarono su di loro con i becchi affilati e l'acquolina in bocca.

I tre ranocchi però erano svelti e arditi. Proprio in quel momento, il fattore posò davanti alla porta della stalla il bidone del latte. Con due prodigiosi balzi, i tre ranocchi si tuffarono nel bidone. Si trovarono a nuotare nel latte. Sulle prime la nuova sensazione li rese allegri ed eu­forici. Poi cominciarono a preoccuparsi. Dovevano assolutamente usci-re di là al più presto! Un fattore arrabbiato era peggio delle galline...

Provarono e riprovarono, ma l'imboccatura del bidone era stretta e le pareti d'acciaio lisce e scivolose.

Il primo ranocchio era un fatalista. Annaspò un po' e poi disse: «Non usciremo mai di qui. È la fine». Si lasciò andare ed annegò.

Il secondo ranocchio era un intellettuale, con una grande prepara­zione teorica sui liquidi, il salto e le loro leggi fisiche. Eseguì rapida-mente tutti i calcoli che riguardavano la distanza dalla bocca del bidone, il suo diametro, la spinta occorrente, la parabola, il peso, la gravità terrestre, l'accelerazione. Trovò la formula giusta e spiccò il salto con gran vigore. Ma... non aveva calcolato il manico del bidone. Sbatté una tremenda capocciata, svenne e finì miseramente in fondo al bidone.

Il terzo ranocchio non smise un attimo di nuotare e darsi da fare con tutte le sue forze. Il latte si trasformò in burro, scivoloso ma solido, e il ranocchio riuscì a saltare fuori facilmente.

 

Dice un proverbio africano:

«Ogni mattina in Africa, un leone si sveglia.

Sa che deve correre più veloce della gazzella

per catturarla o morirà di fame.

Ogni mattina in Africa, un gazzella si sveglia.

Sa che deve correre più veloce del leone

o perderà la sua vita.

Ogni mattina, quando ti svegli,

non chiederti se sei leone o gazzella,

ma mettiti a correre».

Non perdere mai la speranza, comunque ti vadano le cose. E datti da fare.

           
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