domenica  1° gennaio 2012

L'ANELLO MAGICO

Un re convocò a corte tutti i maghi del regno e disse loro: «Vor­rei sempre essere d'esempio ai miei sudditi. Apparire forte e saldo, quieto e impassibile nelle vicende della vita. A volte mi succede d'es­sere triste o depresso, per una vicenda infausta o una sfortuna pale-se. Altre volte una gioia improvvisa o un grande successo mi metto-no in uno stato di anormale eccitazione. Tutto questo non mi piace. Mi fa sentire come un fuscello sballottato dalle onde della sorte. Fa-temi un amuleto che mi metta al riparo da questi stati d'animo e sbalzi d'umore, sia quelli tristi che quelli lieti».

Uno dopo l'altro, i maghi rifiutarono. Sapevano fare amuleti di tutti i tipi per gli sprovveduti che si rivolgevano loro, ma non era facile abbindolare un re. Che voleva per di più un amuleto dall'ef­fetto così difficile.

L'ira del re stava per esplodere, quando si fece avanti un vecchio saggio che disse: «Maestà, domani io ti porterò un anello, e ogni volta che lo guarderai, se sarai triste potrai essere lieto, se sarai ecci­tato potrai calmarti. Basterà infatti che tu legga la frase magica che vi sarà incisa sopra».

L'indomani il vecchio saggio tornò, e nel silenzio generale, poiché tutti erano curiosi di sapere la magica frase, porse un anello al re.

Il re lo guardò e lesse la frase incisa sul cerchio d'argento: «Anche questo passerà».

 

Nella vita dell'uomo,

per ogni cosa c'è il suo momento,

per tutto c'è un'occasione opportuna.

Tempo di nascere, tempo di morire,

tempo di piangere, tempo di ridere,

tempo di lutto, tempo di baldoria,

tempo di abbracciare,

tempo di staccarsi, tempo di cercare,

tempo di perdere, tempo di conservare,

tempo di buttar via, tempo di strappare,

tempo di cucire, tempo di tacere,

tempo di parlare...

Tutto passa,

ma a Dio non sfugge niente (Qoelet 3,1-15).

           
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