domenica  13 maggio 2012

PRIMA DEL DECOLLO

L'aeroporto di una città dell'Estremo Oriente venne investito da un furioso temporale. I passeggeri attraversarono di corsa la pista per salire su un DC3 pronto al decollo per un volo interno.

Un missionario, bagnato fradicio, riuscì a trovare un posto co­modo accanto a un finestrino. Una graziosa hostess aiutava gli altri passeggeri a sistemarsi.

Il decollo era prossimo e un uomo dell'equipaggio chiuse il pe­sante portello dell'aereo.

Improvvisamente si vide un uomo che correva verso l'aereo, ri­parandosi come poteva, con un impermeabile. Il ritardatario bussò energicamente alla porta dell'aereo, chiedendo di entrare. L'hostess gli spiegò a segni che era troppo tardi. L'uomo raddoppiò i colpi contro lo sportello dell'aereo. L'hostess cercò di convincerlo a desi­stere. «Non si può... È tardi... Dobbiamo partire», cercava di farsi capire a segni dall'oblò.

Niente da fare: l'uomo insisteva e chiedeva di entrare. Alla fine, l'hostess cedette e aprì lo sportello. Tese la mano e aiutò il passegge­ro ritardatario a issarsi nell'interno.

E rimase a bocca aperta. Quell'uomo era il pilota dell'aereo.

 

Attento! Non lasciare a terra il pilota della tua vita.

           
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