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		Lui era un giovane studioso e serio, lei una ragazza bella e saggia. E 
		si amavano. Prima di partire per il servizio militare, lui volle farle 
		un regalo. Un regalo che le ricordasse il suo amore. Doveva però fare il 
		conto con le finanze, già messe a dura prova dai libri dell'Università. 
		Girò per negozi e grandi magazzini. Dopo mille «prendi e posa» si 
		decise. Acquistò un enorme ombrello di un bel rosso vivo. 
		Sotto quel grande ombrello rosso i due ragazzi si diedero il primo 
		addio, si scambiarono la promessa di amore eterno, decisero di sposarsi. 
		Nella nuova casa, l'ombrello finì in uno sgabuzzino. 
		Passarono gli anni, arrivarono due figli, le preoccupazioni, qualche 
		tensione di troppo, la noia, i silenzi troppo lunghi. 
		Una sera, seduti sul divano, lui e lei sbadigliavano davanti alla tv. 
		Lei improvvisamente si alzò, corse nello sgabuzzino e dopo un po' tornò 
		con l'ombrello rosso. Lo spalancò e una nuvoletta di polvere si sparse 
		nell'aria. Poi si sedette sul divano con l'ombrello rosso spalancato. 
		Dopo un lungo istante, lui si accoccolò accanto a lei sotto il grande 
		ombrello. Si abbracciarono teneramente. 
		E ritrovarono tutti i sogni smarriti sotto la polvere dei giorni.   
		Un uomo e una donna si erano sposati dopo un lungo fidanzamento, 
		avevano avuto quattro figli, i quattro figli erano cresciuti e a loro 
		volta si erano sposati. 
		La sera del matrimonio dell'ultima figlia, si ritrovarono nella loro 
		casa. Soli. Erano ridiventati una coppia. 
		Si sedettero uno davanti all'altra. 
		Lui guardò a lungo sua moglie. 
		E poi disse: «Ma chi diavolo sei, tu?». 
		Non dimenticate l'ombrello rosso. |