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				Una notizia brevissima, poco più che un trafiletto, nella 
				cronaca vocale di un giornale. Un padre e un figlio tredicenne, 
				nel cortile della loro casa. Stavano aggiustando una bicicletta. 
				Da perfetto tredicenne, il figlio era un po' distratto. Ad un 
				tratto, con un gesto malaccorto, il ragazzo rovesciò sul 
				pavimento una scatola di viti e bulloncini. 
				
				Al padre vennero i classici «cinque minuti». Si scagliò sul 
				figlio come una furia e lo picchiò in modo crudele e insensato. 
				
				Il povero ragazzo venne trovato, alcune ore dopo, rantolante 
				dietro un cespuglio. Un pugno gli aveva gravemente danneggiato 
				il fegato. Denunciato dai vicini di casa, il padre fu 
				arrestato. 
				
				All'ospedale il figlio restò alcuni giorni in coma. 
				
				Quali furono le prime parole che pronunciò quando si risvegliò? 
				Guardò la mamma e poi, con infinita pena, disse: «Non gli 
				faranno mica del male al mio papà, adesso?». 
				
				Lo aveva quasi ammazzato di botte. Ma quell'uomo era il papà». 
				
				  
				
				«Mi sai dire tu, fratello, il perché del dolore innocente?» 
				(Dostoevskij)  |