Sentendo vicina la propria fine, l'imperatore della Cina volle
trovare un marito per la sua unica figlia. Questa non era solo
la più elegante e la più colta di tutte le fanciulle
dell'Impero, ma era anche di gran lunga la più bella. Aveva un
unico neo: non voleva affatto sposarsi.
Siccome il padre la supplicava, dichiarò che avrebbe accettato
come sposo colui che le avesse portato una rosa blu. Appena
furono a conoscenza della condizione, tutti i giovani principi e
nobili dell'Impero si precipitarono alla ricerca di una rosa
blu. Una ricerca vana. Uno dopo l'altro rinunciavano. Alla fine
rimasero in tre.
Il primo era il mercante più ricco dell'Impero, più ricco dello
stesso imperatore. Andò dal più grande alchimista del mondo che
con filtri e liquidi colorati trasformò una rosa bianca in una
perfetta rosa blu. Senza perdere tempo, il mercante portò la
rosa al palazzo imperiale. La principessa impallidì, ma poi
guardando la rosa disse: «Se una farfalla si posasse su questa
rosa morirebbe avvelenata». E gettò via la rosa con disgusto.
Il secondo era il generale delle armate imperiali. Domandò alpiù
abile gioielliere del mondo di fargli una rosa blu intagliata in
uno zaffiro. Quando la principessa posò i suoi occhi color della
notte sulla rosa che brillava vellutata come l'acqua del mare
che riflette il cielo, disse: «Papà, non vedi che non è una
rosa, ma solo uno zaffiro tagliato in forma di rosa?».
Il terzo pretendente era il figlio del Primo Ministro, un
giovane, bello, colto, gentile. Fece lavorare per tre mesi tutti
i migliori artisti del paese per creare una rosa blu di
finissima porcellana.
«La terrò perché è bellissima», disse la principessa, «ma è solo
un soprammobile».
Così anche il terzo pretendente fu rifiutato.
Una bella sera d'estate, la principessa ammirava il tramonto
dalla sua finestra, quando sentì qualcuno che cantava. Era un
giovane poeta che passava di là per caso. I suoi occhi
incontrarono quelli della fanciulla. Rimasero per un po' in
silenzio. Poi il giovane poeta disse dolcemente: «Io desidero
sposarti».
«Ahimè!», rispose la principessa. «Io sono la figlia
dell'imperatore, e ho promesso di sposare solo colui che mi
porterà una rosa blu. Finora nessuno c'è riuscito».
«La troverò», disse il poeta.
Il mattino dopo il poeta raccolse una rosa bianca e la portò
all'imperatore. Questi la presentò alla figlia ridendo. La
principessa prese la rosa e disse senza esitazione: «Oh,
finalmente, ecco la rosa blu!».
L'imperatore ci mise un bel po' prima di riaversi dalla
sorpresa. I ministri e i cortigiani cominciarono a mormorare:
«Ma questa rosa non è blu...».
Ma la principessa replicò: «I vostri occhi non funzionano!
Questa rosa è blu, ve l'assicuro. Guardate bene e vedrete che è
di un blu meraviglioso!».
Tutta la corte tacque. La principessa sposò il poeta e furono
felici per sempre.
Si vede bene solo con il cuore. Dovremmo fidarci di più di
lui. |