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				Tanto tempo fa, c'era un uomo che da anni cercava il segreto della 
				vita. Un giorno, un saggio eremita gli indicò un pozzo che possedeva la risposta che l'uomo così ardentemente cercava. 
				
				L'uomo corse al pozzo e pose la domanda: «C'è un segreto della 
				vita?». 
				
				Dalla profondità del pozzo echeggiò la risposta: «Vai al 
				crocicchio del villaggio: là troverai ciò che cerchi». 
				
				Pieno di speranza, l'uomo obbedì, ma al luogo indicato trovò 
				soltanto tre botteghe: una bottega vendeva fili metallici, 
				un'altra legno e la terza pezzi di metallo. Nulla e nessuno in 
				quei paraggi sembrava avere a che fare con la rivelazione del 
				segreto della vita. 
				
				Deluso, l'uomo ritornò al pozzo a chiedere una spiegazione. Ma il 
				pozzo gli rispose: «Capirai in futuro». L'uomo protestò, ma 
				l'eco delle sue proteste fu l'unica risposta che ottenne. 
				
				Credendo di essere stato raggirato, l'uomo riprese le sue 
				peregrinazioni. 
				
				Col passare del tempo, il ricordo di questa esperienza svanì, 
				finché una notte, mentre stava camminando alla luce della luna, 
				il suono di un sitar (lo strumento musicale dell'oriente) 
				attrasse la sua attenzione. 
				
				Era una musica meravigliosa, suonata con grande maestria e 
				ispirazione. 
				
				Affascinato, l'uomo si diresse verso il suonatore; vide le sue 
				mani che suonavano abilmente; vide il sitar; e gridò di gioia, 
				perché aveva capito. Il sitar era composto di fili metallici, 
				di pezzi di metallo e di legno come quelli che aveva visto nelle 
				tre botteghe al crocicchio del villaggio e che aveva giudicato 
				senza particolare significato. 
				
				  
				
				La vita è un viaggio. Si arriva passo dopo passo. E se ogni 
				passo è meraviglioso, se ogni passo è magico, lo sarà anche la 
				vita. E non sarete mai di quelli che arrivano in punto di morte 
				senza aver vissuto. Non lasciatevi sfuggire nulla. Non guardate 
				al di sopra delle spalle degli altri. Guardateli negli occhi. 
				Non parlate «ai» vostri figli. Prendete i loro visi tra le mani 
				e parlate «con» loro. Non abbracciate un corpo, abbracciate una 
				persona. E fatelo ora. Sensazioni, impulsi, desideri, emozioni, 
				idee, incontri, non buttate via niente. Un giorno scoprirete 
				quanto erano grandi e insostituibili. 
				
				Ogni giorno imparate qualcosa di nuovo su voi stessi e sugli 
				altri. 
				
				Ogni giorno cercate di essere consapevoli delle cose 
				bellissime che ci sono nel nostro mondo. E non lasciate che vi 
				convincano del contrario. 
				
				Guardate i fiori. Guardate gli uccellini. Sentite la brezza. 
				Mangiate bene e apprezzatelo. E condividete tutto con gli altri. 
				
				Uno dei complimenti più grandi è dire a qualcuno: «Guarda 
				quel tramonto».  |