Il grande Leonardo da Vinci aveva accettato di affrescare il refettorio
del convento di Santa Maria delle Grazie a Milano con un grande disegno
che rappresentava l'Ultima Cena di Gesù con gli apostoli
Voleva fare di quell'affresco un capolavoro e perciò lavorava con calma
e attenzione. Nonostante l'impazienza dei frati del convento il disegno
progrediva molto lentamente.
Per il volto di Gesù, Leonardo aveva cercato per mesi un modello che
avesse tutti i requisiti necessari: un volto che esprimesse forza e
dolcezza, spiritualità e intensità luminosa.
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Finalmente lo trovò e diede a Gesù il volto di Agnello, un giovane
franco e pulito che aveva incontrato per la strada.
Un anno dopo, Leonardo cominciò a girare nei quartieri malfamati di
Milano e nelle bettole più equivoche e losche. Aveva bisogno di trovare
il volto di Giuda, l'apostolo traditore. Cercava un volto che esprimesse
inquietudine e delusione, il volto di un uomo disposto a tradire il
migliore amico. Dopo notti e notti in mezzo a farabutti di ogni specie,
Leonardo trovò l'uomo che voleva per il suo Giuda.
Lo portò nel convento e si accinse a ritrarlo. In quel momento vide
negli occhi dell'uomo brillare una lacrima.
«Perché?», gli disse Leonardo, fissando quel volto torvo.
«Io sono Agnello», mormorò l'uomo. «Lo stesso che le è servito da
modello per il volto di Cristo».
Rivoluzione nel mondo dei cosmetici: una bella anima fa bellissimo il
volto. |