domenica  23 marzo 2014

MI AMI?

In un grande stagno, una graziosa girina si era sposata con un pesce. Ma un giorno le spuntarono le zampe e, come succede a tutti i girini, cominciò a trasformarsi lentamente in una ranocchia.

Si rivolse allora al marito pesce: «Io devo seguire il mio destino e quindi devo andare a vivere sulla terra. Perciò dovrai abituarti anche tu a vivere sulla terra».

«Ma cara», protestò il pesce, «come vuoi che faccia, con le mie pinne e le mie branchie? Morirei!».

La girina (quasi ranocchia) sospirò: «Mi ami o non mi ami?». «Certo, che ti amo», sospirò il pesce.

«Allora, vieni, no?», concluse la girina.

 

Un uomo e una donna sedevano presso una finestra che si apriva sulla primavera. Sedevano vicini l'uno all'altra. E la donna disse: «Ti amo. Sei bello, e ricco, e indossi sempre begli abiti».

E l'uomo disse: «Ti amo. Sei un pensiero meraviglioso, sei una cosa troppo preziosa per tenerla nella mano, sei una canzone nei miei sogni».

Ma la donna distolse il volto, incollerita, e disse: «Lasciami, te ne prego. Non sono un pensiero, e non sono una cosa che passa nei tuoi sogni. Sono una donna. Voglio che mi desideri come moglie, come madre dei bimbi che un giorno avremo».

E si separarono.

E l'uomo disse: «Ecco che un altro sogno si dissolve in nebbia».

E la donna disse: «Che farsene di un uomo che mi trasforma in nebbia e sogno?» (Gibran).

           
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