domenica  9 marzo 2014

IL MIRAGGIO

Un uomo si era perso nel deserto. Esaurita la scorta di viveri e di acqua, si trascinava penosamente sulle ghiaie roventi. Improvvisamente vide davanti a sé delle palme e udì un gorgoglio d'acqua.

Ancora più sconfortato pensò: «Questo è un miraggio. La mia fantasia mi proietta davanti i desideri profondi del mio subconscio. Nella realtà non c'è assolutamente niente».

Senza più speranza, vaneggiando, si abbandonò esanime al suolo. Poco tempo dopo, lo trovarono due beduini. Il poveretto era ormai morto.

«Ci capisci qualcosa?», disse il primo. «Così vicino all'oasi, con l'acqua a due passi e i datteri che quasi gli cadevano in bocca! Com'è possibile?».

Scuotendo il capo, l'altro disse: «Era un uomo moderno».

 

Ahimè, il mondo è pieno di luci potenti e misteri e l'uomo li nasconde con la sua piccola mano (Baal Schem).

Gli adoratori di quest'era tecnologica sono disposti a considerare reale solo quanto si presta a una classificazione razionale. Si adagiano volentieri nell'idea che con il loro pensiero scientifico si trovano su un i terreno solido, mentre contemporaneamente sprofondano nel vuoto at­traverso gli abissi della disperazione, dell'angoscia.

Non si comprendono i segreti di Dio.

Si adorano.

           
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