domenica 27 settembre 2015 | |
L'ASSEDIO |
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Si racconta che a Los Angeles, nell'ambiente del cinema, gli invidiati uomini di cinema che fingono continuamente di «lavorare ad un grosso progetto», descrivono così una giornata normale: «Vi alzate alle otto. Prendete un succo d'arance e le vostre vitamine. Una passeggiata di mezz'ora, con il vostro cane, vi prepara al break-fast. Dopo leggete i giornali e la posta. Verso le dieci e mezza, una prima nuotata tonificante in piscina, poi ginnastica defatigante, bagno, sole e toeletta completa. Segue il lunch, che potete condividere con gli amici. Dopo il lunch e il caffè, di solito si vede un film in una proiezione privata, oppure shopping e telefonate. Verso le sedici, tennis o equitazione o golf. Al ritorno, una seconda nuotata in piscina, stretching e fitness del pomeriggio. Dopo questi esercizi, doccia, massaggio e, assolutamente raccomandata, una piccola siesta. Quando vi svegliate dalla siesta, avete ottant'anni». Un uomo d'affari, stressato e logorato dai troppi impegni, si presentò ad un maestro di vita spirituale a chiedere un consiglio. Gli disse il maestro: «Quando un pesce finisce al secco comincia a morire. Anche tu cominci a morire quando ti lasci prendere dalle cose del mondo. Il pesce può salvarsi se torna subito nell'acqua. Tu devi tornare subito nella solitudine».
L'uomo d'affari si spaventò. «Devo lasciare tutti i miei affari e rifugiarmi in un convento?». «No, no. Conserva i tuoi affari e rifugiati nel tuo cuore». Nel vocabolario della spiritualità c'è una bellissima parola: «raccoglimento». Esprime il momento in cui ci si ferma per «raccogliere» i pezzi di noi che la giornata ha disperso. |
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