domenica  10 aprile 2016
 

COME SI SI CATTURANO LE SCIMMIE

 

I cacciatori di scimmie hanno escogitato un metodo geniale e in­fallibile per catturarle. Quando hanno scoperto la zona della foresta in cui più spesso si radunano, affondano nel terreno dei vasi con il collo lungo e stretto. Con molta attenzione coprono di terra i vasi, la­sciando libera solo l'apertura a pelo d'erba. Poi mettono nel vaso una manciata di riso e bacche, di cui le scimmie sono molto ghiotte.

Quando i cacciatori si sono allontanati, le scimmie ritornano. Curiose per natura, esaminano i vasi e, quando si accorgono delle ghiottonerie che contengono, infilano le mani dentro e abbrancano un grossa manata di cibo, la più grossa possibile. Ma il collo dei va­si è molto stretto. Una mano vuota vi scivola dentro, quando è pie­na non può assolutamente venire fuori. Allora le scimmie tirano, tirano.

È il momento che i cacciatori, nascosti nei paraggi, aspettano. Si precipitano sulle scimmie e le catturano facilmente. Perché esse si dibattono violentemente, ma non le sfiora neppure per un attimo il pensiero di aprire la mano e abbandonare ciò che stringono in pugno.

 

Quanta gente perde la vita per la paura di allentare i pugni con cui stringe ciò che crede indispensabile ed è inutile.

Eleganti e sorridenti, i cacciatori sono sempre in azione: nascondo­no le loro trappole sulle riviste patinate, nei teleschermi e agli angoli delle strade. Nasce così un popolo dai pugni perennemente chiusi e il cuore spento.

Non dimenticare quanto ha detto Gesù: «Non abbiate paura, pic­colo gregge, perché il Padre vostro ha voluto darvi il suo regno. Vende­te quello che possedete e il denaro datelo ai poveri: procuratevi ric­chezze che non si consumano, un tesoro sicuro in cielo. Là, i ladri non possono arrivare e la ruggine non lo può distruggere. Perché dove sono le vostre ricchezze là c'è anche il vostro cuore» (Luca 12,32-34).

 
 
 

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