domenica  3 luglio 2016
 

IL FUNAMBOLO

 

C'era una volta un celebre funambolo. Tutti riconoscevano la sua stupefacente abilità: nessuno ricordava di averlo mai visto va­cillare o cadere.

Un giorno, il circo dove il funambolo lavorava si trovò in serie difficoltà finanziarie.

Il direttore propose al funambolo di alzare il filo e di aumentare la distanza del percorso per attirare più gente.

I lavoratori del circo avevano posto tutta la loro fiducia nel loro funambolo ed erano sicuri di ottenere un successo strepitoso.

Rivolgendosi ai suoi compagni di lavoro, il funambolo chiese lo­ro: «Siete sicuri che ci riuscirò?».

Tutti risposero: «Abbiamo fiducia in te e siamo assolutamente certi che ci riuscirai».

L'esibizione del funambolo fu un grande successo. Ogni giorno la gente faceva la coda al botteghino del circo per assistere allo straordinario spettacolo di abilità e di coraggio.

Dopo un anno di successo, il direttore volle procurare al circo una maggiore risonanza e propose al funambolo una prestazione eccezionale per attirare ancora più gente. Propose di sistemare un cavo d'acciaio da una riva all'altra di una cascata vertiginosa e di in­vitare tutta la gente della regione, i giornalisti e le televisioni per quella esibizione senza precedenti.

Tutti i membri del circo rinnovarono la loro fiducia al funam­bolo. Questi non esitò e accettò la sfida.

Già pronto per la pericolosissima traversata sull'esile filo, chiese ancora una volta a tutti i compagni se erano sinceri nell'affermare una fiducia illimitata in lui.

«Sì!», gridarono tutti senza eccezione.

Il funambolo partì e l'impresa riuscì perfettamente, con tutti gli spettatori in delirio.

Improvvisamente il funambolo alzò una mano e chiese di parlare. «La vostra fiducia in me è grandissima», disse.

«Certo», proclamò uno del circo a nome di tutti.

«Allora, vi voglio proporre una prodezza ancora più straordinaria!». «Magnifico! Dicci che cos'è. La nostra fiducia in te è sconfinata: qualunque cosa proponi, accetteremo!».

«Propongo di camminare con una carriola su questo cavo d'ac­ciaio e di fare il viaggio di andata e ritorno. Siccome la vostra fidu­cia nella mia abilità è senza limiti, chiedo a uno di voi di salire sulla carriola per fare con me la traversata».

Nessuno volle salire.

 

Gesù salì su una barca e i suoi discepoli lo accompagnarono. Im­provvisamente sul lago si scatenò una grande tempesta, e le onde era­no tanto alte che coprivano la barca. Ma Gesù dormiva. I discepoli si avvicinarono a lui e lo svegliarono gridando: «Signore, salvaci! Stiamo per morire!».

Gesù rispose: «Perché avete paura, uomini di poca fede?» (Matteo 8,23-26).

 
 
 

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