domenica  31 luglio 2016
 

IL GRAZIE

 

Un'insegnante chiese agli scolari della sua prima elementare di disegnare qualcosa per cui sentissero di ringraziare il Signore. Pen­sò quanto poco di cui essere grati in realtà avessero questi bambini provenienti da quartieri poveri. Ma sapeva che quasi tutti avrebbe­ro disegnato panettoni o tavole imbandite.

L'insegnante fu colta di sorpresa dal disegno consegnato da Tino: una semplice mano disegnata in maniera infantile.

Ma la mano di chi?

La classe rimase affascinata dall'immagine astratta. «Secondo me è la mano di Dio che ci porta da mangiare» disse un bambino. «Un contadino» disse un altro «perché alleva i polli e le patatine fritte».

Mentre gli altri erano al lavoro, l'insegnante si chinò sul banco di Tino e domandò di chi fosse la mano. «È la tua mano, maestra» mormorò il bambino.

Si rammentò che tutte le sere prendeva per mano Tino, che era il più piccolo e lo accompagnava all'uscita. Lo faceva anche con altri bambini, ma per Tino voleva dire molto.

 

Hai mai pensato al potere immenso delle tue mani?

Dovremmo imparare ad osservare i «comandamenti della casalinga»:

«Se ci dormi sopra... rimettilo in ordine.

Se lo indossi... appendilo.

Se finisci di mangiare... mettilo nel lavandino.

Se ci cammini sopra... sbattilo.

Se lo apri... chiudilo.

Se lo svuoti... riempilo.

Se suona... rispondi.

Se miagola... dagli da mangiare.

Se piange... amalo».

 
 
 

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