domenica 13 marzo 2016 | |
LA FIGLIA |
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La ragazza era di pessimo umore. Aveva tutte le sue spine fuori, proprio come un porcospino tormentato da un cane. Troppi compiti a casa, troppe interrogazioni, troppo tutto... ecco! La madre le ripeteva la solita predica, con ragionamenti, spiegazioni raccomandazioni. La ragazza si fece ancora più scura. Poi guardò la madre dritta egli occhi e scandì: «Mamma, sono stanca e stufa delle tue prediche. Perché invece non mi prendi tra le tue braccia e mi tieni stretta? Nessun consiglio potrà mai farmi altrettanto bene!». La madre rimase a bocca aperta. Gli occhi della figlia imploravano un abbraccio. Con la voce rotta dalla voglia di piangere, disse: Vuoi... vuoi che ti abbracci? Ma lo sai che anch'io... anch'io voglio che tu mi abbracci?». Accolse la figlia nelle braccia aperte e la strinse a sé, come fosse ancora una bimba.
Chiunque, non importa l'età (anche a settant'anni), ha bisogno del conforto di un abbraccio, di essere tenuto stretto, di un'espressione concreta d'amore. Spesso diventiamo troppo riservati, troppo timidi per mostrare i nostri veri sentimenti. E allora li nascondiamo dietro una maschera fredda e severa, per la paura di lasciar intravedere la nostra vulnerabilità a coloro che amiamo. Ma è solo il calore umano che ci può salvare dal grande freddo di quest’epoca. |
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