domenica 30 luglio 2017

 

SCORPIONE

 

Un monaco si era seduto a meditare sulla riva di un ruscello. Quando aprì gli occhi, vide uno scorpione che era caduto nell'acqua e lottava disperatamente per stare a galla e sopravvivere.

Pieno di compassione, il monaco immerse la mano nell'acqua, afferrò lo scorpione e lo posò in salvo sulla riva.

L'insetto per ricompensa si rivoltò di scatto e lo punse provo­candogli un forte dolore.

Il monaco tornò a meditare, ma quando riaprì gli occhi, vide che lo scorpione era di nuovo caduto in acqua e si dibatteva con tutte le sue forze. Per la seconda volta lo salvò e anche questa volta lo scor­pione punse il suo salvatore fino a farlo urlare per il dolore.

La stessa cosa accadde una terza volta. E il monaco aveva le la­crime agli occhi per il tormento provocato dalle crudeli punture al­la mano.

Un contadino che aveva assistito alla scena esclamò: «Perché ti ostini ad aiutare quella miserabile creatura che invece di ringraziar­ti ti fa solo male?».

«Perché seguiamo entrambi la nostra natura» rispose il monaco. «Lo scorpione è fatto per pungere e io sono fatto per essere miseri­cordioso».

 

E tu, per che cosa sei fatto?

 
 
 

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