domenica 11 agosto 2019

LA TENTAZIONE

C'era una volta un eremita così perfetto che aveva già un piede in Paradiso.

Viveva di quasi niente in una grotta scavata nei fianchi di una montagna verde dove raccoglieva frutti selvatici, bacche e qualche radice per il pranzo della domenica.

«Come posso tentarlo?», si chiedeva continuamente il diavolo.

Lo spiava, fiutava le sue impronte, lo esaminava dalla testa ai piedi per trovare il minimo punto debole. Niente. Pestava i piedi, si arrabbiava, imprecava. Finché decise di passare all'attacco di­retto.

Si presentò all'eremita, che stava rammollendo un pezzo di pane raffermo nell'acqua della sorgente.

«Salve», gli disse Satana. «Sai chi sono io?».

«Il diavolo», rispose tranquillamente l'eremita.

«Dio mi ha dato il permesso di tentarti. Vorrei che tu commet­tessi un peccato grave».

«Parla», disse l'eremita. «Ti ascolto».

«Assassina qualcuno».

«No. E fuori discussione».

«Allora assali una donna».

«E una cosa bestiale e disgustosa. Non lo farò mai. Vattene, diavolo. Non hai fantasia».

«Almeno bevi un sorso di vino. Non è neanche un peccato. Accontentami».

L'eremita sospirò: «Va bene. Un sorso non è nulla di male». Immediatamente gli comparve tra le mani una brocca di vino

fresco e frizzante. Ne bevve un sorso. Prese fiato e ne bevve un altro. «Uhm», disse. «È gradevole». Bevve un altro lungo sorso e disse:

«È forte... È diabolico!».

Cominciò a ridere stupidamente. Poi riprese a bere, malfermo sulle ginocchia.

Una ragazzina saliva per il sentiero.

«Buongiorno sant'uomo», disse. «Ti ho portato qualche mela e del pane».

Ululando, con gli occhi annebbiati, l'eremita afferrò la ragazzina per i capelli e la sbatté a terra. La poverina urlò con tutte le sue for­ze. Suo padre, che lavorava nei campi, la udì e accorse. L'eremita ve­dendo arrivare l'uomo afferrò una grossa pietra e lo colpì con tutte I le sue forze.

Quando ritornò in sé, l'eremita vide l'uomo che giaceva ai suoi piedi in un lago di sangue.

«Credo che sia morto», disse Satana, con aria virtuosa. Raccolse un fiore e se lo mise in bocca.

L'eremita si gettò in ginocchio inorridito: «Signore Dio, che co­sa ho fatto?».

Il diavolo rispose: «Di tre mali hai scelto il minore. Questo ti fa­rà passare lunghe giornate in mia compagnia».

Fischiettando, con le mani in tasca, si avviò. Dopo qualche pas­so si fermò, si voltò e come chiamasse un vecchio compagno di stra­da, disse:

«Allora, eremita, vieni?».

 

Non esistono mali minori...

 
 

indietro all'indice 2018