domenica 17 novembre 2019

GIALLO IN FABBRICA

Una fabbrica aveva un problema di furti. Ogni giorno veniva rubata della merce. I dirigenti affidarono quindi ad una società specializzata il compito di perquisire ogni dipendente che usciva alla fine del lavoro.

La maggior parte degli operai apriva spontaneamente la borsa e faceva esaminare i contenitori della colazione. I detective erano molto diligenti e controllavano tutti i dipendenti, fino all'ultimo: un ornino che tutti i giorni chiudeva la fila degli operai con un carrello pieno di rifiuti. Una guardia doveva passare una buona mezz'ora, quando ormai tutti gli altri se ne stavano tornando a casa, a rovistare tra involucri di alimenti, mozziconi di sigarette e bicchieri di plastica per controllare se veniva portato fuori qualcosa di valore. Non trovava mai niente.

Una sera, il guardiano, esasperato, disse all'uomo: «Senti, lo so che stai combinando qualcosa, ogni giorno controllo ogni più piccolo pezzetto di rifiuto nel carrello e non trovo mai niente che valga la pena di essere rubato. Sto diventando pazzo. Dimmi quello che stai facendo e ti prometto che non farò nessun rapporto».

L'uomo alzò le spalle e disse: «È semplice, rubo carrelli».

 

Noi fraintendiamo completamente il senso della vita quando pensiamo che la nostra vita sia tempo da usare alla ricerca di premi e piaceri. Freneticamente e con sempre maggiore frustrazione, rovistiamo fra i nostri giorni, i nostri anni, alla ricerca della ricompensa, del successo che dia valore alla nostra vita, come la guardia che cerca le cose di valore tra i rifiuti del carrello lasciandosi scappare la risposta più ovvia: quando avrete imparato a vivere, la vita stessa sarà la ricompensa.

E la vita è tutto quello che abbiamo.

 
 

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