domenica 8 dicembre 2019

LA SPERDUTA

Roma, tanti anni fa, la Basilica di Santa Maria Maggiore era an­cora circondata dalla campagna e il suono delle sue campane, spe­cialmente alla sera, arrivava molto lontano e invitava alla preghiera tutti gli abitanti delle casette sparse nei dintorni.

Da una di quelle casette uscì un giorno una bambina, Maria, per andare a far visita ad alcuni parenti che abitavano in aperta campa­gna.

Maria credeva di conoscere bene la strada, invece, sopraggiunta la notte, non seppe più orientarsi e si smarrì tra sentieri e stradic­ciole, senza più riuscire a trovare la strada di casa.

Dopo aver girato e rigirato senza concludere nulla, anzi confon­dendosi sempre più, si mise a sedere su una pietra e scoppiò in un pianto dirotto. Ma nessuno passava di notte per quelle strade e nes­suno poteva aiutarla.

Si ricordò della Madonna e incominciò a recitare l'Ave Maria. Arrivata alle parole «prega per noi, adesso...», sentì il suono di una campana. Il suono si prolungava, si ripeteva, come una voce insi­stente nella notte.

La bambina seguì quella voce e di sentiero in sentiero si ritrovò alla Basilica di Santa Maria Maggiore e poté tornare a casa.

Da quella volta, la campana che tutte le sere, all'una di notte, suona per qualche minuto è detta «La Sperduta» e ricorda la bambina che si era perduta nella campagna romana e i tanti che si per­dono oggi nelle città del mondo.

 

Gesù ci ha donato la sua mamma perché qualunque cosa capiti possiamo essere certi che non ci molla.

 
 

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