domenica 17 maggio 2020 | |
LA DIETA DELLA BELLEZZA |
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C'erano una volta, in un paese orientale, due bellissime sorelle. La prima sorella andò sposa al re, la seconda ad un mercante. Con il passare del tempo, però, la moglie del re si era fatta sempre più magra, sciupata e triste. La sorella, che viveva con il mercante accanto al palazzo reale pareva farsi più bella ogni giorno che passava. Il sultano convocò il mercante nel suo palazzo e gli chiese: «Come fai?». «E' semplice: nutro mia moglie di lingua». Il sultano diede ordine di preparare quintali di lingua di montone, di cammello, di canarino per la dieta della moglie. Ma non successe niente. La donna era sempre più smunta e malinconica. Infuriato, il re decise di far cambio. Mandò la regina dal mercante e si prese in moglie la sorella. Nella reggia però, la moglie del mercante, diventata regina, sfiorì rapidamente. Mentre la sorella, a casa del mercante, in poco tempo ridivenne bella e radiosa. Il segreto? Ogni sera il mercante e sua moglie parlavano, si raccontavano storie e cantavano insieme.
Credo che quello che tutti dobbiamo capire è che l'amore comincia dalla famiglia. Ogni giorno di più ci rendiamo conto che nel nostro tempo le sofferenze maggiori hanno origine nella famiglia stessa. Non abbiamo più tempo per guardarci in faccia, per scambiarci un saluto, per dividere insieme un momento di gioia, e meno ancora per essere quello che i nostri figli attendono da noi, quel che il marito attende dalla moglie e la moglie attende dal marito. E così apparteniamo ogni giorno meno alle nostre famiglie e i nostri contatti scambievoli diminuiscono sempre più. Un ricordo personale. Qualche tempo fa arrivò un gruppo numeroso di professori dagli Stati Uniti. Mi chiesero: «Ci dica qualcosa che possa esserci utile». Dissi loro: «Sorridetevi scambievolmente». Credo di averlo detto con eccessiva serietà. Uno di loro mi domandò: «Lei è sposata?». Gli risposi: «Sì, e a volte mi riesce difficile sorridere a Gesù; perché arriva ad essere troppo esigente». Credo che l'amore cominci proprio qui: nella famiglia (Madre Teresa). |
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