domenica  30 gennaio 2022

L'ORARIO DEI TRENI

lo conoscevo un uomo che sapeva a memoria l'orario ferrovia-rio, perché l'unica cosa che gli dava gioia erano le ferrovie, ed egli passava tutto il suo tempo alla stazione, guardava come i treni arri­vavano e come ripartivano. Egli osservava con meraviglia i vagoni, la forza delle locomotive, la grandezza delle ruote, osservava mera­vigliato i controllori che saltavano in carrozza e il capostazione.

Conosceva ogni treno, sapeva da dove veniva, dove andava, quando sarebbe arrivato in un certo posto e quali treni ripartivano da quel posto e quando sarebbero arrivati.

Sapeva i numeri dei treni, sapeva in che giorno viaggiano, se hanno il vagone ristorante, se aspettano o no delle coincidenze. Sa­peva quali treni hanno il vagone postale e quanto costa un biglietto per Frauenfeld, per Olten, per Niederbipp o per un qualche posto.

Non andava al bar, non andava al cinema, non andava a spasso, non aveva né la bicicletta, né la radio, né il televisore, non leggeva giornali né libri, e se avesse ricevuto delle lettere, non avrebbe letto neanche queste. Per fare queste cose gli mancava il tempo, perché egli passava le sue giornate alla stazione, e solo quando l'orario fer­roviario cambiava, a maggio e a ottobre, non lo sì vedeva più per qualche settimana.

Allora se ne stava a casa seduto al suo tavolo e imparava tutto a memoria, leggeva l'orario nuovo dalla prima all'ultima pagina, fa­ceva attenzione ai cambiamenti ed era contento quando non c'era-no. Capitò anche che qualcuno gli chiese l'orario di partenza di un treno. Allora divenne raggiante in volto e volle sapere con esattezza qual era la meta del viaggio, e chi gli aveva chiesto l'informazione perse di sicuro il treno, perché egli non lo lasciò andare, non si ac­contentò di citare l'ora, citò anche il numero del treno, il numero dei vagoni, le possibili coincidenze, tutti gli orari di partenza; spiegò che con quel treno si poteva andare a Parigi, dove bisognava scen­dere e a che ora si arrivava, e non capiva che tutto ciò alla gente non interessava. Se però qualcuno lo piantava lì e se ne andava prima che gli avesse elencato tutte le sue conoscenze, si arrabbiava, lo in­sultava e gli gridava dietro: «Lei non ha la minima idea delle ferrovie!».

Lui personalmente, non salì mai su un treno.

Ciò non avrebbe avuto senso, diceva, perché egli sapeva già pri­ma a che ora il treno arrivava (Peter Bichsel).

 

Molte persone (tra cui molti studiosi insigni) sanno tutto della Bib­bia, anche l'esegesi dei versetti più piccoli e nascosti, anche il significa­to delle parole più difficili e perfino quello che lo scrittore sacro voleva veramente dire, anche se sembra il contrario.

Ma non trasformano in vita personale niente di quello che è scrit­to nella Bibbia.

 
 
 

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