domenica  9 luglio 2023

 

L'APPRENDISTA

 

All'epoca dei castelli di pietra e dei prodi guerrieri vestiti di fer­ro, un baldo ragazzotto, assai abile con le mani, decise di diventare fabbro. Il ragazzo cominciò facendo l'apprendista e imparò veloce­mente le tecniche del mestiere. Imparò a usare le tenaglie, a battere il ferro sull'incudine, a servirsi del mantice. Era veramente bravo: sa­peva forgiare spade dal profilo perfetto ed elmi leggeri e resistenti ad ogni colpo, candelabri dai mille viluppi e ardite cancellate.

Terminato l'apprendistato, trovò un posto nell'officina del pa­lazzo reale.

Tutta la sua abilità nell'uso dei ferri del mestiere, però, si rive­lò inutile perché non aveva imparato la cosa più semplice: l'uso dell'acciarino per accendere il fuoco, indispensabile per il suo la­voro.

 

È ovvio che i nostri figli devono assimilare certe competenze (saper leggere, nuotare, usare il computer), devono prepararsi a vivere nel ventunesimo secolo. Ma se non offriamo loro nient'altro, se neghiamo l'aspetto spirituale, non facciamo che occuparci dei dettagli dell'esistenza, come se essa non avesse un centro. In talune culture il processo di scoperta di questo centro spirituale è semplicemente chiamato im­parare a essere umani.

 
 
 

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