domenica 10 marzo 2024

IL GRILLO E LA MONETA

Un saggio indiano aveva un caro amico che abitava a Milano. Si erano conosciuti in India, dove l'italiano era andato con la famiglia per fare un viaggio turistico. L'indiano aveva fatto da guida agli italia­ni, portandoli a esplorare gli angoli più caratteristici della sua patria.

Riconoscente, l'amico milanese aveva invitato l'indiano a casa sua. Voleva ricambiare il favore e fargli conoscere la sua città. L'indiano era molto restio a partire, ma poi cedette all'insistenza dell'amico italiano e un bel giorno sbarcò da un aereo alla Malpensa.

Il giorno dopo, il milanese e l'indiano passeggiavano per il centro della città. L'indiano, con il suo viso color cioccolato, la barba nera e il turbante giallo attirava gli sguardi dei passanti e il milanese camminava tutto fiero d'avere un amico così esotico.

Ad un tratto, in piazza San Babila, l'indiano si fermò e disse: «Senti anche tu quel che sento io?».

Il milanese, un po' sconcertato, tese le orecchie più che poteva, ma ammise di non sentire nient'altro che il gran rumore del traffi­co cittadino.

«Qui vicino c'è un grillo che canta», continuò, sicuro di sé, l'in­diano.

«Ti sbagli», replicò il milanese. «Io sento solo il chiasso della città. E poi, figurati se ci sono grilli da queste parti».

«Non mi sbaglio. Sento il canto di un grillo», ribatté l'indiano e decisamente si mise a cercare tra le foglie di alcuni alberelli stri­minziti. Dopo un po' indicò all'amico che lo osservava scettico un piccolo insetto, uno splendido grillo canterino che si rintanava brontolando contro i disturbatori del suo concerto.

«Hai visto che c'era un grillo?», disse l'indiano.

«È vero», ammise il milanese. «Voi indiani avete l'udito molto più acuto di noi bianchi...».

«Questa volta ti sbagli tu», sorrise il saggio indiano. «Stai attento...». L'indiano tirò fuori dalla tasca una monetina e facendo finta di niente la lasciò cadere sul marciapiede.

Immediatamente quattro o cinque persone si voltarono a guar­dare.

«Hai visto?», spiegò l'indiano. «Questa monetina ha fatto un tin­tinnio più esile e fievole del trillare del grillo. Eppure hai notato quanti bianchi lo hanno udito?».

 

Ti ci vorrebbe un momento di attenzione per quelle voci che hai di­menticato di ascoltare. Quelle voci e quei canti che abbiamo dentro e che ci parlano di cieli azzurri e aria pulita, di sogni e di batticuori, di voglia di abbracciarsi e piangere insieme, di un Dio sconvolgente che è venuto a chiederci di lasciarci salvare da Lui.

 
 

indietro all'indice 2018