Un missionario in Papua Nuova Guinea
si accorse che uno dei suoi nuovi cristiani, un fiero capo della tribù
kanaka, alla fine di ogni Messa andava davanti al tabernacolo e vi
rimaneva a lungo, dritto come una palma, a torso nudo. Era un uomo molto
semplice, che non aveva ancora neppure imparato a leggere la Bibbia.
Un giorno il missionario non
resistette alla curiosità e gli chiese che cosa facesse, così fermo e
silenzioso davanti al tabernacolo.
Ridendo, il kanako rispose:
«Tengo la mia anima al sole!».
Il maestro raduna
i suoi discepoli e domanda loro: «Da dove prende avvio la preghiera?».
Il primo risponde:
«Dal bisogno». Il secondo risponde: «Dall'esultanza. Quando esulto,
l'animo sfugge all'angusto guscio delle mie paure e preoccupazioni e si
leva in alto verso Dio». Il terzo: «Dal silenzio. Quando tutto in me si
è fatto silenzio, allora Dio può parlare».
Il maestro
risponde: «Avete risposto tutti esattamente. Tuttavia, v'è ancora un
momento da cui prende avvio e che precede quelli da voi indicati. La
preghiera inizia in Dio stesso. È Lui ad iniziarla, non noi». |