Due passerotti se ne stavano
beatamente a prendere il fresco sulla stessa pianta, che era un salice.
Uno si era appollaiato sulla cima del
salice, l'altro in basso su una biforcazione dei rami.
Dopo un po'', il passerotto che stava
in alto, tanto per rompere il ghiaccio, dopo la siesta, disse: «Oh, come
sono belle queste foglie verdi!».
Il passerotto che stava in basso la
prese come una provocazione. Gli rispose in modo seccato: «Ma sei orbo?
Non vedi che sono bianche?!».
E quello di sopra, indispettito: «Sei
orbo tu! Sono verdi!».
E l'altro dal basso con il becco in
su: «Ci scommetto le piume della coda che sono bianche. Tu non capisci
nulla. Sei matto!».
Il passerotto della cima si sentì
bollire il sangue e senza pensarci due volte si precipitò sul suo
avversario per dargli una lezione. L'altro non si mosse. Quando furono
vicini, uno di fronte all'altro, con le piume del collo arruffate per
l'ira, prima di cominciare il duello ebbero la lealtà di guardare nella
stessa direzione, verso l'alto.
Il passerotto che veniva dall'alto,
emise un «Oh» di meraviglia: «Guarda un po' che sono bianche».
Disse però al suo amico: «Prova un po'
a venire lassù dove stavo prima».
Volarono sul più alto ramo del salice
e questa volta dissero in coro: «Guarda un po' che sono verdi».
Non giudicare
nessuno se prima non hai camminato un'ora nelle sue scarpe. |