domenica  5 giugno 2011

IL SOGNO

 Ho fatto un sogno. Camminavo sulla spiaggia a fianco del Si­gnore. I nostri passi si imprimevano nella sabbia, lasciando una doppia serie di impronte: le mie e quelle del Signore.

Mi venne l'idea – era un sogno – che ciascuno di quei passi rap­presentasse un giorno della mia vita. Allora mi fermai e mi voltai per guardare tutte quelle tracce che si perdevano lontano. E notai che a tratti, invece delle due serie di impronte, ce n'era soltanto più una.

Rividi così tutto il cammino della mia vita. Ma, sorpresa!, i pas­saggi con una sola serie di impronte corrispondevano ai giorni più tristi della mia esistenza. Giorni di angoscia e di impazienza, giorni di egoismo e di cattivo umore, giorni di prove e di dubbi, giorni in-comprensibili, giorni di sofferenza.

Allora mi rivolsi al Signore con tono di rimprovero:

«Tu ci hai promesso di restare con noi tutti i giorni. Perché non hai mantenuto la tua promessa? Perché mi hai lasciato solo nei mo­menti peggiori della mia vita, nei giorni in cui avevo più bisogno della tua presenza?».

Il Signore sorrise:

«Figlio mio, piccolo mio, non ho cessato di amarti un solo mo­mento. Le sole orme che vedi nei giorni più duri della tua vita sono le mie... In quei giorni ti portavo in braccio».

 

La compassione è mettere il tuo dolore nel mio cuore.

           
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