La ragazza era di pessimo umore. Aveva
tutte le sue spine fuori, proprio come un porcospino tormentato da un
cane. Troppi compiti a casa, troppe interrogazioni, troppo tutto...
ecco!
La madre le ripeteva la solita
predica, con ragionamenti, spiegazioni e raccomandazioni.
La ragazza si fece ancora più scura.
Poi guardò la madre dritta negli occhi e scandì: «Mamma, sono stanca e
stufa delle tue prediche. Perché invece non mi prendi tra le tue braccia
e mi tieni stretta? Nessun consiglio potrà mai farmi altrettanto
bene!».
La madre rimase a bocca aperta. Gli
occhi della figlia imploravano un abbraccio. Con la voce rotta dalla
voglia di piangere, disse: «Vuoi... vuoi che ti abbracci? Ma lo sai che
anch'io... anch'io voglio che tu mi abbracci?».
Accolse la figlia nelle braccia aperte
e la strinse a sé, come fosse ancora una bimba.
Chiunque, non
importa l'età (anche a settant'anni), ha bisogno del conforto di un
abbraccio, di essere tenuto stretto, di un'espressione concreta d'amore.
Spesso diventiamo troppo riservati, troppo timidi per mostrare i nostri
veri sentimenti. E allora li nascondiamo dietro una maschera fredda e
severa, per la paura di lasciar intravedere la nostra vulnerabilità a
coloro che amiamo.
Ma è solo il
calore umano che ci può salvare dal grande freddo di quest'epoca. |