Una vecchietta serena, sul letto d'ospedale, parlava con il parroco che
era venuto a visitarla.
«Il Signore mi ha donato una vita bellissima. Sono pronta a partire».
«Lo so» mormorò il parroco.
«C'è una cosa che desidero. Quando mi seppelliranno voglio avere un
cucchiaino in mano».
«Un cucchiaino?». Il buon parroco si mostrò autenticamente sorpreso.
«Perché vuoi essere sepolta con un cucchiaino in mano?».
«Mi è sempre piaciuto partecipare ai pranzi e alla cene delle feste in
parrocchia. Quando arrivavo al mio posto guardavo subito se c'era il
cucchiaino vicino al piatto. Sa che cosa voleva dire? Che alla fine
sarebbero arrivati il dolce o il gelato».
«E allora?».
«Significava che il meglio arrivava alla fine! È proprio questo che
voglio dire al mio funerale. Quando passeranno vicino alla mia bara si
chiederanno: "Perché quel cucchiaino?". Voglio che lei risponda che io
ho il cucchiaino perché sta arrivando il meglio».
Un medico era assillato da un paziente che aveva una gran paura di
morire.
«Come sarà quel momento, dottore? Che mi succederà?».
Il dottore aprì la porta della stanza per andarsene e il cagnolino
del malato entrò di gran carriera. Abbaiando e scodinzolando di gioia,
saltò sul letto e sommerse mani e volto del padrone di leccatine
affettuose.
Il dottore disse: «Sarà proprio così. Qualcuno aprirà la porta e...». |