C'era una volta un sovrano potente. Sapeva che il numero dei giorni che
gli restavano da vivere diminuiva inesorabilmente. Che cosa sarebbe
diventato il suo bel impero, quando sarebbe stato costretto ad
abbandonarlo con tutti i nemici che lo circondavano da ogni lato? Che
avrebbe potuto fare il giovane principe, quel figlio troppo giovane e
inesperto che il sovrano aveva avuto, ahimè, in tarda età? Dove poteva
rifugiarsi? Chi lo avrebbe protetto?
Questi pensieri tormentavano il vecchio re, tanto che un giorno disse
al principe: «Figlio mio, io non regnerò più per molto tempo e ignoro
ciò che accadrà dopo la mia morte. Ci sono molti nemici intorno al
trono. Ho tanta paura per l'impero che ho costruito e anche per te.
Morirei tranquillo se sapessi che hai un rifugio sicuro che ti protegga
in caso di pericolo. Per questo ti consiglio di andare per il regno e di
costruire fortezze in tutti gli angoli possibili, per tutti i confini
del paese».
Obbediente, il giovane si mise immediatamente in cammino. Percorse tutto
il Paese, per monti e per valli, e dove trovava il posto conveniente,
faceva costruire grandi fortezze solide e imponenti.
Le fortezze sorsero nelle profondità delle foreste, nelle valli più
nascoste, sulla sommità delle colline, nei deserti, in riva ai fiumi e
sui fianchi delle montagne. Questo costò molto denaro, ma il principe
non badava a spese: erano in gioco la sua vita e il suo trono.
Dopo un certo tempo, il giovane ritornò nel palazzo del re suo padre.
Stanco, dimagrito, ma soddisfatto d'aver portato a termine il compito,
corse a presentarsi dal padre.
«Ebbene, figlio mio, com'è andata? Hai fatto ciò che io ti avevo detto?»
gli domandò il re.
«Sì, padre», rispose il principe. «In tutto il paese si innalzano
fortezze imprendibili: nei deserti, sulle montagne, nel profondo delle
foreste».
Ma il vecchio re, il più potente che la storia abbia mai conosciuto,
invece di congratularsi con il figlio per tutti i suoi sforzi, scuoteva
la testa come in preda ad un forte dispiacere.
«Non è questo, figlio mio, che avevo in mente io. Devi tornare indietro
e ricominciare», disse. «Le fortezze che tu hai costruito non ti
proteggeranno assolutamente in caso di pericolo: tu sarai solo e non per
quei muri e quelle pietre potrai sfuggire alle imboscate e alle trappole
dei tuoi nemici. Tu devi costruirti dei rifugi nel cuore delle persone
oneste e buone. Devi cercare queste persone, e guadagnarti la loro
amicizia: soltanto allora saprai dove rifugiarti nei momenti difficili.
Là dove un uomo ha un amico sincero, là trova un tetto sotto cui
ripararsi».
Il principe si rimise in cammino. Non più per i deserti, i dirupi, le
foreste selvagge, ma per andare verso la gente, tra loro, per costruire
dei rifugi come immaginava suo padre, il vecchio re pieno di saggezza.
E questo richiese molti più sforzi e fatiche.
Ma il principe non li rimpianse mai.
Perché, quando dopo un certo tempo il vecchio sovrano si spense e
lasciò questo mondo, il principe non aveva più nessun nemico da temere.
Quante fortezze hai costruito oggi? |