[1]Preghiera.
Di Davide.
Accogli,
Signore, la causa del giusto,
sii attento al mio grido.
Porgi l'orecchio alla mia preghiera:
sulle mie labbra non c'è inganno.
[2]Venga da te la mia sentenza,
i tuoi occhi vedano la giustizia.
[3]Saggia
il mio cuore, scrutalo di notte,
provami al fuoco, non troverai malizia.
La mia bocca non si è resa colpevole,
[4]secondo l'agire degli uomini;
seguendo la parola delle tue labbra,
ho evitato i sentieri del violento.
[5]Sulle tue vie tieni saldi i miei passi
e i miei piedi non vacilleranno.
[6]Io
t'invoco, mio Dio: dammi risposta;
porgi l'orecchio, ascolta la mia voce,
[7]mostrami i prodigi del tuo amore:
tu che salvi dai nemici
chi si affida alla tua destra.
[8]Custodiscimi come pupilla degli occhi,
proteggimi all'ombra delle tue ali,
[9]di fronte agli empi che mi opprimono,
ai nemici che mi accerchiano.
[10]Essi
hanno chiuso il loro cuore,
le loro bocche parlano con arroganza.
[11]Eccoli, avanzano, mi circondano,
puntano gli occhi per abbattermi;
[12]simili a un leone che brama la preda,
a un leoncello che si apposta in agguato.
[13]Sorgi,
Signore, affrontalo, abbattilo;
con la tua spada scampami dagli empi,
[14]con la tua mano, Signore, dal regno dei morti
che non hanno più parte in questa vita.
Sazia pure dei tuoi beni il loro ventre
se ne sazino anche i figli
e ne avanzi per i loro bambini.
[15]Ma io per la giustizia contemplerò il tuo volto,
al risveglio mi sazierò della tua presenza.
|
Ecco qui ancora un ritratto di gente sazia, soddisfatta di sé e
senza pietà. Ed ecco ancora lo sventurato che subisce le loro ingiuste
accuse; egli supplica Dio perché renda manifesta la sua innocenza e
punisca i suoi malevoli accusatori. Si direbbe che egli abbandoni
volentieri nelle loro mani i beni terreni (v. 14), pur di giungere a
godere della presenza di Dio; possiamo forse intravedere in questa
asserzione di un risveglio illuminato dal volto di Dio (v. 15) la speranza
ancora incerta della risurrezione?
|