Il canto della creazione e della Legge

Salmo 18


[1]Al maestro del coro. Salmo. Di Davide.

Il Signore sole di giustizia

[2]I cieli narrano la gloria di Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
[3]Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.

[4]Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono.
[5]Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola.

[6]Là pose una tenda per il sole
che esce come sposo dalla stanza nuziale,
esulta come prode che percorre la via.
[7]Egli sorge da un estremo del cielo
e la sua corsa raggiunge l'altro estremo:
nulla si sottrae al suo calore.

[8]La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l'anima;
la testimonianza del Signore è verace,
rende saggio il semplice.
[9]Gli ordini del Signore sono giusti,
fanno gioire il cuore;
i comandi del Signore sono limpidi,
danno luce agli occhi.
[10]Il timore del Signore è puro, dura sempre;
i giudizi del Signore sono tutti fedeli e giusti,
[11]più preziosi dell'oro, di molto oro fino,
più dolci del miele e di un favo stillante.

[12]Anche il tuo servo in essi è istruito,
per chi li osserva è grande il profitto.
[13]Le inavvertenze chi le discerne?
Assolvimi dalle colpe che non vedo.
[14]Anche dall'orgoglio salva il tuo servo
perché su di me non abbia potere;
allora sarò irreprensibile,
sarò puro dal grande peccato.

[15]Ti siano gradite le parole della mia bocca,
davanti a te i pensieri del mio cuore.
Signore, mia rupe e mio redentore.

L'universo è un inno alla gloria del Signore, ma ancor più esattamente alla Legge. Infatti la silenziosa rivelazione della creazione viene offerta a tutti gli uomini; ma la Legge, privilegio di Israele, svela al cuore del credente la perfezione di Dio, la sua rettitudine, la sua giustizia, la sua verità e la sua bontà; essa lo ingegna a imitare la vita di Dio. L'ode al sole contenuta in questo salmo (vv. 6-7) sembra imitare un frammento poetico assiro nel quale il dio sole sorge dall'oceano e varca le porte dell'oriente per andare incontro alla dea.

 

La liturgia di Natale conserva questa immagine della corsa del sole per rievocare, in termini poetici, la venuta del Figlio di Dio sulla terra.

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